Il tempo è stato clemente, sicchè farmi un giro a Pitti Uomo è stato un vero piacere, il sole invogliava ad uscire e farsi un tour a Firenze era quello che ci voleva. E’ sempre bello entrare in Fortezza da Basso, sembra un piccolo regno dell’abbigliamento, modernità e antichità si mescolano creando la sensazione di appartenere alle vecchie corporazioni medievali-rinascimentali. Per quest’anno molti gli stand esterni ai padiglioni, e molti i brand che hanno puntato, oltre che all’immagine, anche all’intrattenimento, come Guru, che offriva lo spettacolo
Buskers ‘Historieta de un habrazo’ o altri che hanno puntato su ragazze in maschera. Simpatico l’igloo della Gazzetta dello Sport che rendeva perfettamente l’idea di ciò a cui aspira un uomo: un bancone tondo dove servivano vini e bocconcini, centinaia di copie del giornale rosa e una bellissima ragazza più svestita che vestita ad accoglierti. La zona dei New Beats era caratterizzata da un ingresso buio buio, all’interno della struttura le pareti erano rosse scure, si faceva fatica a vedere dove si mettevano i piedi, ma la scoperta dei corner dei brand emergenti si mostravano come “la luce bianca”, un’epifania dopo l’altra. Tanta gente, code e spinte per farsi avanti tra gli stand, i più interessanti quasi invisibili a causa della calca di gente, tra questi Phonz says Black che ha fatto decisamente il botto! Molti comunque i marchi che si sono riproposti, poche le novità, ma si sa, per partecipare ad un evento di tale portata bisogna affrontare un investimento in denaro che per chi è agli esordi non sempre risulta sostenibile…