Stephen Jones, ricordato come il “cappellaio matto” grazie alle sue bizarre ed introspettive interpretazioni del copricapo, rimarrà ineguagliabile ma non per questo l’unico a destinare la creatività agli indumenti per la testa. Anche la sprintosa e spiritosa ha iniziato da pochi anni a dilettarsi con il feltro per dar vita a cappelli che riprendono vecchi stili in chiave moderna: calotte anni ’20 si trasformano grazie a pochi accorgimenti in novità, gli elmetti perdono l’aurea guerrigliera grazie a mega pon-pon all’estremità, bacchette da sushi vanno a dare un tocco ironico a cappelli squadrati indossati dalla donna metropolitana. La stilista di Vancouver sarà in grado di raggiungere l’altisonanza di Jones? Noi diciamo, perchè no?