Le Chou Chou

0

Ebbene sì! Anche io sono una di quelle che non ha saputo resistere a un gioiello Le Chou Chou, ma è impossibile guardarli e non aver voglia di farne una scorpacciata!
Così ho deciso di conoscere meglio Annapaola Rapacciuolo, la designer del brand, e farle un po’ di domandine.

Come è nata l’idea di realizzare bijoux?

Sono sempre stata una persona con problemi…logistici: questo mi ha portata a rendere “tascabile” e ridotto all’essenziale tutto ciò che posseggo. I gioielli sono una delle più piccole (in termini di dimensioni ovviamente) forme d’arte esistenti. Dopo il diploma, ho studiato incisione del corallo presso l’Istituto d’Arte di Torre del Greco e successivamente oreficeria e design presso la scuola situata all’interno del più grande polo orafo del sud Italia, “il Tarì” di Marcianise (Caserta).

La particolarità dei tuoi gioielli è la minuziosità e la copia fedele di oggetti e situazioni reali; quale materiale utilizzi per realizzarli? E soprattutto come, o dove hai imparato?

Sono originaria della provincia di Napoli, città che ha una grande tradizione sia nell’ambito dell’oreficeria che delle miniature: tutti conoscono anche solo per la sua fama la celebre via San Gregorio Armeno, la “via dei presepi”, a pochi passi dalla quale ho vissuto per alcuni anni.
Per me è sempre stato un luogo magico, nelle miniature presepiali si sublima un mondo senza tempo dove tutto può essere come lo abbiamo sempre sognato…
I materiali che utilizzo sono ceramiche per miniature o presepiali, resine, acrilici.
La modellazione è sempre stata una mia attitudine naturale, approfondita anche nello studio dell’oreficeria, poiché, finalizzata alla creazione di prototipi per la fusione a cera persa, è una delle tecniche fondamentali di quest’arte.
Negli ultimi anni il mercato è stato letteralmente invaso da bijoux ispirati a dolcetti e simili, ed oltre alle ditte che li producono non si contano gli hobbisti che si dilettano nella creazione di oggettini vari dallo stile kidult.
Per questo motivo alcuni storcono il naso quando spiego qual è il mio lavoro, associando senza approfondire l’oggetto in sé ad un genere “già visto”.
Chi si sofferma ad osservare i miei lavori, invece, coglie l’ispirazione legata allo stile presepiale partenopeo o apprezza l’originalità e la buona manifattura. Spesso mi sento dire che i miei pezzi hanno “qualcosa in più”: quel qualcosa è l’insieme dell’esperienza creativa maturata negli anni e delle idee e dei concetti che riesco a comunicare attraverso un mezzo apparentemente semplice, così come ho sempre fatto e farò con altri mezzi.
Ça va sans dire che le imitazioni non mancano mai, ma non ne faccio un cruccio poiché sono consapevole, e ne ricevo continue conferme soprattutto da clienti e rivenditori, che non è semplice eguagliare i miei standard qualitativi e la serietà nell’effettuare forniture a numerosi punti vendita; il tutto self-made, dalla progettazione e produzione fino alla spedizione.


Qual’è stata la tua ultima collezione? A cosa ti sei ispirata?

L’ultima collezione, ampliata recentemente, è Les Madeleines, che prende il nome dal celebre episodio contenuto nel primo volume della più grande opera di Proust, “À la recherche du temps perdu”.
I pezzi di questa collezione sono caratterizzati dall’uso di filigrane anticate, merletti che sembrano veri, composizioni ispirate ad una rilassante pausa per l’ora del tè.
Il mio concept si rivolge ad una donna la cui fragilità è solo apparente, che sa cedere ai ricordi di un tempo perduto senza perdersi in essi, ma ritrovandovi la propria storia e la propria identità.

Mi elenchi 3 caratteristiche delle tue creazioni che le rendono così speciali?

Per l’acquirente, sapere che dietro ad ogni singolo oggetto c’è una persona, quindi conoscerne la provenienza e sapere che il proprio acquisto ha premiato il lavoro onesto ed equo di un singolo individuo.
Per me, l’essere ognuna una parte di me stessa, del mio tempo, un pezzetto della mia vita.
Capita spesso che dopo molto tempo riesca a ricordare, nonostante io produca centinaia di pezzi al mese, chi ha acquistato cosa e quando.
In sé, l’essere solitamente superiori alla media degli oggetti realizzati con materiali simili in quanto a resistenza e durata nel tempo.

Un sogno nel cassetto?

Uno spazio creativo condiviso con altri validi artisti-artigiani, per dimostrare che l’alternativa di un mercato basato su creativi indipendenti è possibile ed è qualitativamente una proposta valida a tutti i livelli.

Un sogno già realizzato grazie a Le Chou Chou?

Fare del sogno della mia infanzia un lavoro a tutti gli effetti: ad oggi ho un lavoro in regola che gestisco autonomamente ed un marchio registrato, un obiettivo non facile, per raggiungere il quale i momenti difficili non sono mancati e non mancano.

Obiettivi futuri?

Rivoluzionare tutto infinite volte, creare nuove collezioni con materiali sempre nuovi e diversi, soprendere.

Il tuo motto?

“Time you enjoy wasting was not wasted”, citazione attribuita a John Lennon ma in realtà comparsa per la prima volta negli anni ‘20 in una novella canadese e condivisa da filosofi ed umanisti come Bertrand Russell.
Credo di aver imparato praticamente tutte le cose più importanti che conosco proprio nei momenti in cui stavo apparentemente perdendo tempo.

Dove si possono comperare i tuoi gioielli?

Online, accedendo allo shop dal sito lechouchou.it, o in uno dei punti vendita in Italia elencati qui e presto anche sul nuovo sito, pubblicato tra pochissimo.

SUBSCRIBE
Unisciti alla nostra mailinglist, sai che vuoi farlo.