Lezioni di storia del costume da Moschino

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Ci capita raramente di parlare di marchi d’alta moda già conosciuti e poterlo fare è sempre un onore, per cui cercherò di dare il meglio per parlarvi di uno dei marchi più ironici e surrealistici delle passerelle milanesi. Questo marchio ha fatto sua l’associazioni di idee tipica del nostro cervello, puntando sui concetti di libertà, allegria e gioco che fanno da fil rouge sia nella prima linea Moschino e, ancora più bambinamente, per la seconda linea, Cheap and Chic. Ispirate agli anni Settanta nella zampa dei pantaloni e nello stile da “segretaria post boom economico”, man mano che si procede a visionare le pre-collection si incontrano abiti super pop con monumenti della Città Eterna stampati a tutta immagine, cappottini a girocollo over-size fino ad arrivare ad abiti super rock’n’roll, formati da ampie gonne in tulle e chiodi di pelle in un mix’ n’ match degno della prima Madonna, quella anni ’80. All’incirca trent’anni di stili vengono racchiusi in un’unica anticipazione di collezione, che ha il potere di insegnarci una buona dose di storia del costume.


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