Perché impiegare molta materia per creare una superficie che spesso e volentieri non utilizziamo al 100%?
Questa domanda sembra essere alla base delle ricerche di Sam Stringleman, designer neozelandese multidisciplinare che, grazie a un’iterfaccia digitale, ha simulato lo spostamento di oggetti virtuali su una superficie e in relazione a questi percorsi ha applicato delle variazioni all’epicentro della struttura.
Il risultato é un modello dalle densità differenti a seconda della concentrazione degli oggetti che viene trasformato in realtà attraverso l’uso di legno compensato di betulla.
Why spend a lot of material to create a surface that often we do not use 100%?
This question seems to be the basis of the research of Sam Stringleman, New Zealand multidisciplinary designer, thanks to digital interface that has simulated the movement of virtual objects on a surface and in relation to these routes has applied the changes to the epicenter of the structure.
The result is a model from different densities depending on the concentration of the objects which is transformed into reality through the use of birch plywood.