Memo: Pinko Bag for Ethiopia

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Durante la settimana della moda tra le mille sfilate ed eventi c’è sempre spazio per iniziative sociali importanti. Un esempio? Giovedì 21 febbraio negli spazi dello Studio Giangaleazzo Visconti (Corso Monforte 23), il marchio Pinko rilancia la Pinko Bag, le indimenticabili borse divenute un fenomeno di costume negli anni Novanta, con l’evento Pinko Bags for Etiopia, per una moda etica e non solo estetica.

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CS
Le Pinko bag degli anni Novanta, furono per l’azienda un successo, milioni di borse hanno custodito sogni, giochi e speranze di un’intera generazione. La continuità del prodotto oggi si chiama Pinko bag for Etiopia e rappresenta una nuova visione della moda. Dice Pietro Negra presidente di Pinko: «Con le Pinko Bag for Etiopia desideriamo rilanciare una nostra celebre icona, ma soprattutto vogliamo iniziare a produrre oggetti che suscitino emozione, per come sono stati realizzati – innanzitutto -, solo con il lavoro manuale degli artigiani. Credo che la globalizzazione possa diventare un fattore positivo se saprà portare benessere a culture e popolazioni ai margini del mondo, e se in occidente riuscirà a stimolare la curiosità della gente. La moda non ha il solo fine di essere se stessa».
E’ tempo dunque di una moda dai compiti nuovi. Marina Spadafora, stilista pioniera del design for Africa e Ambasciatrice Etica della Moda in Italia, è la creativa scelta da Pinko per dare vita alla nuova collezione di borse “Pinko bag for Etiopia“. La sintonia è dettata dagli stessi motivi: rinnovamento e consapevolezza. «Fashion with a mission è il mio credo – spiega la stilista – e ho voluto esprimerlo nelle Pinko bag for Etiopia, i disegni riprodotti appartengono alle pitture corporee delle popolazioni indigene della Valle dell’Omo, non toccate dalla civilizzazione. Si tratta di segni particolari, unici, dal valore simbolico, sociale o giocoso, espressioni della personalità di ogni membro, ma durano poche ore, perché gli indigeni si tuffano nel fiume per pulirsi dei colori e cominciare nuove figure. L’Africa sarà il futuro, l’artigianato locale è un immenso tesoro che vive in simbiosi con l’ambiente. Pinko Bag for Etiopia può portare attenzione a questi popoli lontani e benefici per la loro salvaguardia».
Pinko aderisce al progetto Fashion for Development (F4D) – l’iniziativa umanistica mondiale per lo sviluppo nei paesi del terzo mondo attraverso la moda. F4D è riconosciuta e sostenuta dall’Onu e promuove la cultura e l’indipendenza economica delle donne, custodi delle preziose tradizioni artigianali dei propri paesi. Pinko produce le Bag for Etiopia, in cotone 100% africano, in una fabbrica di Adis Abeba ecologica e sostenibile, in cui lavorano solo donne: «Ma è comunque lavoro, non charity – precisa Marina Spadafora – e anche se a piccoli passi darà un grandioso contributo all’autonomia economica delle donne e alla riconquista del rispetto nelle loro società».

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