Spesso una fotografia é capace d’immortalare più di quanto sappia mostrarci, a volte sta nell’occhio di chi osserva scovare i dettagli che ci permettono di dirci cosa stiamo guardando.
A volte invece é lineare capacitarsi di tutto ciò perché quello che stiamo guardando é come se fosse già successo a noi in un’altra vita, questa é la sensazione che ho quando vedo le fotografie di Ivan Peroni, fotografo italiano che recentemente si é trasferito a Londra, i cui scatti, fatti di sfumature e colori, creano il giusto legame tra chi osserva e chi viene osservato rendendoli complici in un viaggio esplorativo all’interno di un “mondo fra i mondi”, dove i concetti di onirico, di sogno e di inconscio si incrociano e si mescolano in un dialogo tra opere e spazi.
Often a photograph is capable of capturing more than he can show us, sometimes is in the eye of the beholder find the details that allow us to tell what we’re looking at. At other times it is linear comprehend all this because what we’re looking at is as if it had already happened to us in another life, this is the feeling I have when I see the photographs of Ivan Peroni, Italian photographer who recently has moved to London, whose shots, made of shades and colors, creating the right relationship between observer and observed making them complicit in an journey of discovery into a” world between worlds “, where the concepts of dreams and the unconscious meet and mingle in a dialogue between works and spaces.