Sono rimasta a Delhi il tempo di un caffè e di un trasferimento in autobus dall’aeroporto internazionale a quello nazionale. Il viaggio da Francoforte era durato giusto giusto un paio di film di Bollywood ed un piatto di verdure al curry. Mi stavo per imbarcare per Srinagar, Kashmir, con l’intenzione di spostarmi a Leh, Ladack, nel giro di pochi giorni. Mi addormentai mentre l’aereo volava tranquillo per svegliarmi di soprassalto, guardare fuori e trovarmi davanti le montagne dell’Himalaya. Ed eccomi arrivata, zaino in spalla, all’uscita dell’aeroporto. Mi dirigo verso un autobus già colmo di gente, salgo e l’autista mi rivolge una semplicissima domanda – prima in kashmiro e poi in inglese- “Dove vuoi andare?”. Resto lì e non cosa rispondere perché la realtà e che non ne ho proprio idea. Tutti i passeggeri mi fissano e infine l’autista decide di togliermi dall’imbarazzo facendomi sedere e dicendomi “Ti porto a Dalgate”. Io annuisco. Va bene, e Dalgate sia. Scopro in seguito che Dalgate è uno dei quartieri di Srinagar, quello più turistico perché affacciato sul lago Dal, il lago dove riposano placide le imponenti Houseboat. / I was in Delhi just the time for a coffee and a bus transfer from the international to the national level. The journey from Frankfurt had lasted just a couple of Bollywood films and a dish of curried vegetables. I was about to embark for Srinagar, Kashmir, with the intention to move to Leh, Ladack, within a few days. I fell asleep while the plane was flying quiet to wake up with a start, look out and see me in front of the Himalayan mountains. And here I am, backpackers, airport exit. I headed to a bus already full of people, and I get the driver gives me a simple question – first in Kashmir and then in English-“Where are you going?”. Rest there and not what to answer because the reality and that I have no idea. All passengers stare at me and then the driver decides to take off from the embarrassment making me sit down and saying “I’ll take you Dalgate.” I nod. Okay, and Dalgate is. I discover later that Dalgate is one of the districts of Srinagar, the most tourist because overlooking the Dal lake, the lake placid where lie the imposing Houseboat.
Le Houseboat sono delle grandi imbarcazioni di legno e la maggior parte è predisposta per accogliere turisti. Così, dopo essere stata scaricata dal mio autobus, mi ritrovo a vagare per i marciapiedi in cerca di un posto dove dormire. E prima che me ne possa davvero rendere conto eccomi che disfo la mia borsa nella mia stanza su di una Houseboat in mezzo al lago Dal. Il tempo di una doccia e sono di nuovo fuori, accompagnata dal mio padrone di casa, su di una canoa – che qui chiamano Shikara- a navigare in mezzo al lago e a mangiare arrosticini cotti da un vecchio su un’altra shikara. / The Houseboat are big wooden ships and most of it is designed to accommodate tourists. So, after being dropped off my bus, I find myself wandering the sidewalks in search of a place to sleep. And before I can really give an account here I undo my bag in my room on a Houseboat in the middle of the Dal Lake. The time for a shower and I’m out again, accompanied by my landlord, on a canoe – here called Shikara-sailing on the lake and eat kebabs cooked by an old man on another shikara.
Ci porge il piatto dopo averlo sciacquato in acqua lacustre, qualche salsina piccante ed ecco la cena sotto una luna piena e arancione. Mentre torniamo verso casa comincia la preghiera della sera, la voce del muezzin vibra profonda nell’aria e nell’acqua e mi fa venire la pelle d’oca. E così termina la mia prima giornata in India, sotto tre piumoni e con una borsa dell’acqua calda, mentre osservo le pareti ed il soffitto di legno che si perdono in mille intagli e motivi geometrici. / It gives the dish after it is rinsed in lake water, some spicy sauce and here’s dinner under a full moon and orange. As we return to the house begins the evening prayer, the muezzin’s voice vibrates in the air and deep water and gives me goose bumps. And so ends my first day in India, in three duvets and with a hot water bottle, as I observe the walls and ceiling of wood that are lost in a thousand carvings and geometric patterns.
É solo la mattina seguente che faccio la conoscenza della mamma ed il papà e poco dopo decidiamo di partire per un posto a qualche ora da lì, sulle montagne, nei pressi del lago Manasbal, dove altri componenti della famiglia sono già accampati da alcuni giorni per pescare. Proprio qui in mezzo alla campagna festeggio il mio compleanno e ricevo come regalo dei pesciolini, un lecca lecca, un teschio di mucca ed un ph’aran (una specie di poncho di lana indispensabile di inverno). Divento l’attrazione delle ragazze del villaggio che si fermano a fissarmi e a fare un sacco di domande mentre io rimango incantata dai colori dei loro vestiti. / It is only the next morning that I do the knowledge of the mother and father, and soon after we decided to go to a place a few hours from there, the mountains, near Lake Manasbal, where other family members are already camped out for a few days to fishing. Right here in the middle of the country celebrate my birthday and I receive as a gift of minnows, a lollipop, a cow skull and a ph’aran (a kind of woolen poncho essential winter). I get the attraction of the village girls who stop staring at me and making a lot of questions while I am enchanted by the colors of their clothes.
Appena tornati dalla montagna mi portano da un Baba, un saggio che vive in un altro villaggio e che riceve visite ogni domenica. Ed eccomi seduta in una stanza in penombra ( qui la penombra è cosa molto gradita) ad aspettare il mio turno mentre una fila di persone, una dopo l’altra, si avvicinano e confidano i loro problemi.Dopo qualche giorno andiamo da un altro Baba il quale mi fa molte domande e al mio “Resterò qui ancora pochi giorni” sorride e mi dice, accondiscendente “Sì, certo, ma io credo che invece resterai molto di più…”. E quelli che dovevano essere tre giorni si rivelano essere settimane – nel frattempo l’unica strada che conduce a Leh viene chiusa con l’arrivo delle prime nevi e non riaprirà prima di sei mesi-, poi mesi, poi 3 mesi. / Just returned from the mountains bring me a Baba, a sage who lives in another village and receives visits every Sunday. And here I am sitting in a darkened room (here the penumbra is very welcome thing) to wait my turn while a line of people, one after the other, approach and trust their problemi.Dopo a few days go by another Baba which makes me a lot of questions and to my “I’ll stay here a few more days,” he smiles and tells me, condescending “Yeah, sure, but I think that instead keeps a lot more …”. And those that were to be three days turn out to be weeks – in the meantime the only road that leads to Leh is closed with the arrival of the first snows and will not reopen until six-months, then months, then 3 months.
Tre mesi di vita su una barca durante i quali imparo ad accudire pennuti vari ed eventuali, mi affeziono ai piccioni- e scopro la venerabile storia che si cela dietro l’allevamento dei piccioni, arte che affonda le sue radici nella tradizione musulmana- imparo qualche parola di kashmiro- e qualche canzoncina, ninnananna e scioglilingua per far ridere la gente- e scopro l’importanza del chai, il thè, che qui è di due tipi: kawa, tipico del Kashmir, con cannella e cardamomo, e masala chai, con il latte e le spezie, tipico di ogni angolo di India ma diverso in ogni luogo. Assaggio anche uno dei dolci più buoni in assoluto, il Rasmalai, un intingolo con crema allo zafferano, che esprime al massimo il suo potenziale nella pasticceria Nathu Sweets di Boulevard Road. / Three months of living on a boat in which I learn to care for birds and any number, I get attached to the pigeons-and discovered the venerable history that lies behind the breeding of pigeons, an art that has its roots in the Muslim tradition I learn some-word-Kashmiri and some song, lullaby and tongue twisters to make people laugh-and discover the importance of chai, the tea, which here is of two types: kawa, typical of Kashmir, with cinnamon and cardamom, and masala chai, with milk and spices, typical of every corner of India but different in each place. Taste also one of the most delicious cake ever, Rasmalai, a sauce with saffron cream, which expresses the most of its potential in the bakery Nathu Sweets Boulevard Road.
Ma sicuramente la cosa di cui vado più fiera è il fatto che pian piano divento capace di condurre la Shikara: dopo ore e ore di giri a vuoto e in tondo la barca decide di assecondarmi e posso andare e venire dal negozietto di alimentari poco distante da casa.Le giornate scorrono tranquille tra visite al mercato di Lal Chowk e ai vari giardini Moghul sparsi lungo le rive dei laghi Dal e Nagin con i loro aceri maestosi ( che qui si chiamano Chinar e sono il simbolo del Kashmir) e fiori di ogni tipo. Una sera navighiamo fino ad una vecchia casa fatiscente sulla riva di un piccolo canale; entriamo e veniamo accolti da una donna di mezza età dagli occhi ipnotici che ci fa accomodare in una piccola stanza piena di sedie e con solo una lampadina gialla soffusa come illuminazione. “Vuoi assaggiare del miele?” mi dice con un inglese suadente. Davanti a me si stagliano una serie di bottigliette chiuse con su scritto semplicemente “Miele”.
Mi porge un cucchiaino: miele alla mela. Un altro: miele allo zafferano. Miele al fiore di loto, miele alla castagna d’acqua, miele di fiori, miele di hashish, miele all’oppio.
E mentre io assaggio lei continua a parlare e parlare, mi racconta di sua nipote, di quanto mi rassomigli, di quanta gente viene ad acquistare il suo miele, il miele migliore della Valle.
Quando torno all’aria aperta ed iniziamo a remare verso casa, mi sento vittima di un qualche sortilegio. Con me ho due vasetti di miele e non riesco a smettere di ridere. / But surely the thing I’m most proud is the fact that slowly become capable of leading the Shikara: After hours and hours of load speed and round the boat decides to humor me and I can come and go from the grocery store not far from casa.Le quiet days pass between visits to the market of Lal Chowk and several Mughal gardens scattered along the banks of Dal and Nagin lakes with their majestic maples (here called Chinar and are the symbol of Kashmir) and flowers of all kinds . One evening we sail up to an old dilapidated house on the shore of a small canal, and we enter we are greeted by a middle-aged woman from the hypnotic eyes that makes us sit in a small room full of chairs and with only a yellow light bulb as dim lighting. “You want to taste honey?” she says with an English persuasive. In front of me stand out a series of closed bottles that read simply “Honey.”
He hands me a spoon: honey apple. Another: honey and saffron. Honey lotus flower, the honey water chestnut flower honey, honey of hashish, opium honey.
And while I taste she continues to talk and talk, he tells me of his niece, than I resemble, of how many people come to buy his honey, the best honey in the Valley.
When I get outdoors and start to paddle back home, I feel a victim of some spell. With me I have two jars of honey and I can not stop laughing.
La geografia di Srinagar è caotica e bizzarra; la città è piuttosto grande e disordinata e la mia parte preferita è quella che si affaccia sul fiume Jhelum e sui canali dove vecchie case di legno e fango si sporgono sull’acqua con la loro architettura da decadenti equilibriste che ti domandi come è possibile che facciano ancora lo sforzo di stare in piedi. Sembra una sfida folle e loro emanano un’eleganza di altri tempi, fiere e imponenti tra i canali che rimpiccioliscono all’improvviso mentre sulle rive capre ed altri animali cercano tra erba e rifiuti qualcosa da mangiare. E si intrecciano tra loro tutti gli odori, il salmastro, un dolce profumo da donna, carne di pecora cotta, spezie e tabacco. / The geography of Srinagar is chaotic and bizarre, the city is quite large, messy and my favorite part is the one that overlooks the river Jhelum and canals where old wooden houses and mud stick out on the water with their architecture from decaying equilibriste that you wonder how you can do that even the effort to stand up. It sounds like a crazy challenge and they exude elegance of yesteryear, fairs and impressive among the channels that suddenly shrink while on the banks of goats and other animals seek among grass and trash something to eat. And intertwine all the smells, the salty, sweet ladies, mutton cooked, spices and tobacco.
Sopra la testa volano spesso grosse aquile, qui numerose, mentre dai canneti spuntano, nuotando placidi, cigni e papere. É tempo per una seconda escursione sulle montagne, questa volta a Narannag, un piccolo villaggio zingaro a Nord, nei pressi della foresta dei Sindh. Lì ci accampiamo vicino ad un torrente, poco distanti dalle rovine di un antico tempio indù. Passiamo qualche giorno passeggiando e guardando le stelle; non ho mai visto così tante stelle cadenti in vita mia, ne conto più di venti in meno di mezz’ora, e la Via Lattea è davanti ai miei occhi nitida e grandiosa. Uno degli spettacoli più belli ai quali abbia mai assistito. / Above the head fly often large eagles, numerous here, while the reeds sprouting, swimming placidly, swans and ducks. It’s time for a second hike in the mountains, this time to Narannag, a small gypsy village to the north, near the forest of Sindh. There we camped next to a creek, not far from the ruins of an ancient Hindu temple. We spend a few days walking around and looking at the stars, I have never seen so many shooting stars in my life, I count more than twenty in less than half an hour, and the Milky Way is before my eyes sharp and great. One of the best shows to which I have ever witnessed.
Ma ciò che di più bello ho trovato in Kashmir sono state le persone: nel tempo che ho trascorso lì sono stata accolta come un membro della famiglia, ho fatto visita ad innumerevoli parenti, ho assistito alla cerimonia di “battesimo” di una bambina musulmana e ho ballato ed ascoltato musica tutta la notte con la famiglia, ingurgitando chili e chili di cibo fino a scoppiare.
Ho accolto l’arrivo del freddo scoprendo uno degli oggetti più affascinanti : il Kangri ( detto anche marito/moglie invernale). Il Kangri è un cestinetto di vimini con dentro una scodella di terracotta dentro alla quale viene messo del carbone. Questa simpatica cosina si mette sotto il ph’aran per garantire un riscaldamento portatile e super efficiente – come il nostro vecchio scaldino ( alcune fonti li danno appunto per parenti!). / But what I found more beautiful in Kashmir were the people: in the time I spent there I was welcomed like a family member, I paid a visit to countless relatives, I witnessed the ceremony of “baptism” of a Muslim girl and I danced and listened to music all night with the family, swallowing pounds and pounds of food to bursting.
I welcomed the arrival of cold discovering one of the most fascinating objects: the Kangri (also called husband / wife winter). The Kangri is a cestinetto with wicker inside a bowl of clay which is placed inside the coal. This cute little thing you put under the ph’aran to ensure a portable heater and super efficient – like our old Warmer (some sources give them precisely for relatives!).
E con il freddo arriva pian piano anche il Natale e, per me, una bellissima sorpresa; non mi aspettavo festeggiamento alcuno, essendo il Kashmir a prevalenza musulmano, ma invece la mattina del 25 mi trovo davanti un tenerissimo alberello tutto decorato con luci e addobbi ed una grande torta alla frutta e panna con una scritta “Buon Giorno di Natale Katia!”. Con tutta la famiglia riunita abbiamo mangiato ascoltando canzoni natalizie da Youtube!. Con il freddo, la neve, ed il paesaggio diventò ancora più bello. Dal tetto della barca, dove mi arrampicavo per disegnare, si vedevano le montagne innevate e l’acqua del lago che cominciava pian piano a gelare. Una sera nevicò così tanto che gli uomini di tutte le Houseboat salirono sui tetti per spalare la neve, onde evitare che le barche diventassero troppo pesanti.Era gennaio quando decisi di proseguire verso sud. Le strade verso Jammu, tappa obbligata per accedere al resto dell’India, erano bloccate fino a data da definire e dopo aver aspettato altre due settimane decisi di volare a Delhi. Ancora non sapevo con certezza quale sarebbe stata la mia prossima tappa ma avevo imparato a fidarmi dell’India. Altre avventure erano già in serbo per me. / And with the cold comes slowly even Christmas, for me, a wonderful surprise, I did not expect any celebration, being a Muslim majority Kashmir, but instead on the morning of 25 I find myself in front of a tender tree all decorated with lights and decorations and a large fruit cake and cream with an inscription “Merry Christmas Day Katia.” With the whole family gathered ate listening to Christmas songs from Youtube!. With the cold, the snow, and the landscape became even more beautiful. From the roof of the boat, where I climbed to draw, you could see the snow-capped mountains and the lake water that slowly began to freeze. One night it snowed so much that men of all Houseboat climbed on the roofs to shovel the snow, in order to prevent the boat from becoming too pesanti.Era January when I decided to continue south. Pathways to Jammu, a must to access the rest of India, were blocked up to date to be determined and after waiting another two weeks I decided to fly to Delhi. I did not know with certainty what would have been my next stop but I had learned to trust India. Other adventures were already in Serbia for me.