Lago Film Fest 2013 #2

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95 cortometraggi e documentari: 38 internazionali, 19 nazionali, 14 nella sezione dedicata alle opere sperimentali, 18 nella sezione UNICEF e 6 realizzati in Veneto, patria del IX Lago Film Fest. Quante cose da vedere, sentire, pensare, leggere! Una vera abbuffata di emozioni. La kermesse di Revine Lago (TV) è così: un overdrive dei sensi, tra schermi sull’acqua, cori di rane e tanto, tantissimo cinema. La bilancia del festival pende oltre la metà ed è giunto il momento di conoscere la giuria: una cinquina di personalità che farebbe girare la testa ai più accaniti globetrotters.

Aemilia Scott: attrice, autrice, regista, doppiatrice ha la chioma corvina e un’energia travolgente. È anche la nipote di Adrian Scott, sceneggiatore e produttore originario del New Jersey. Uno dei “10 di Hollywood” indagati dalla Commissione sulle attività anti-americane dell’infame senatore McCarthy. Si trovò sul banco degli imputati assieme a Alvah Bessie, Herbert Biberman, Lester Cole, Edward Dmytryk, Ring Lardner, Jr., John Howard Lawson, Albert Maltz, Samuel Ornitz e Dalton Trumbo.
Aemilia scrive per l’Huffington Post, ha scritto diversi programmi satirici per il veterano del Saturday Night Live Michael McCarthy (un cognome che deve averla fatta tremare) e recita regolarmente sui palchi di Chicago e New York. A Lago, Aemilia, oltre a giudicare, ha presentato il corto Best if I Used By: nel quale si parla, con ironia e commozione, dell’elaborazione di un lutto.


Claudio Sinatti, milanese, classe 1972, ha diretto video per Casino Royale, Eiffel 65, 99 Posse, Neffa, Carmen Consoli, Articolo 31, Alex Britti. Ha militato tra le fila di gruppi audiovisivi come Sun Wu-Kung, Crop, Avatar Orchestra e creato immagini per Christian Fennesz, Teho Teardo, Scanner, Vladislav Delay, Jeff Mills. Sua la regia di spot per Nike, MTV, Pirelli, BMW, Heineken, Rolex, Breil. Che dire? Anche Ridley Scott ha iniziato da musica e pubblicità. Avete sentito produttori italiani?

Il filmaker brasiliano Aly Muritiba, che l’anno scorso ha vinto il premio della giuria proprio a Lago, è passato anche dagli Oscar, dove era nominato per il corto A Fabrica. Presenterà il secondo capitolo della sua “trilogia dell’incarcerazione”: Patio, già visto a Cannes, nel quale si concentra sulla routine dei prigionieri inquadrando il cortile nel quale gli è concessa l’ora d’aria. Uno sguardo dall’alto, che mostra senza giudicare e dice tutto senza cadere in didascalismi.

Matthieu Darras è stato selezionatore per “La settimana della critica” a Cannes dal 2005 al 2011. È responsabile della programmazione del Torino Film Festival e delegato per l’Europa dell’Est del Festival di San Sebastian. Il suo lavoro è scovare talenti e la sua presenza, a Lago, dovrebbe far tremare le gambe a tutti i giovani in concorso.

Tomás Sheridan è cittadino del mondo: nato a Torino da madre anglo-americana e padre irlandese, ha studiato in Italia e Scozia, gira il mondo in cerca di storie e immagini. Il festival gli dedica una retrospettiva completa e lo vede protagonista di un workshop creativo. Presenta anche il suo nuovo documentario: Finding Josephine, nel quale si mette in viaggio con la figlia di sei anni per trovare la bimba ugandese che ha adottato a distanza. A questi “magnifici cinque” il compito arduo, a volte ingrato, di selezionare i vincitori di questa edizione. A noi quello di lasciarci gentilmente travolgere dalla slavina di titoli ed eventi, ancora per qualche giorno, a Revine.

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