Where the Wild Things Are: NÜRBURGRING

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Ogni disciplina sportiva ha il proprio tempio. Luoghi che nel corso degli anni hanno visto il talento esprimersi al massimo,la nascita di miti e in alcuni casi la fine di carriere promettenti. La Streif di Kitzbühel per gli sciatori, il Tourist Trophy all’isola di Man per i motociclisti, il Nürburgring per chi ama le auto. Più precisamente l’anello nord del Nürburgring: la Nordschleife. Recentemente portato all’attenzione del grande pubblico con “Rush”,il Nürburgring,è La pista per antonomasia.

Quando venne inaugurata nel 1927 nel nordovest della Germania dopo due anni di lavori e da subito aperta al pubblico si capì che l’idea che ne aveva animato la costruzione era stata centrata in pieno: costruire un tracciato capace di mettere in difficoltà ogni automobile in ogni sua parte tanto da meritarsi l’appellativo di “Inferno Verde”. Meccanica e umana. Sopravissuta ai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale,rovinata dai carri armati alleati entrati in Germania che per gioco vollero percorrerla venne riasfaltata e leggermente modificata passando da quasi 26km ai 20 della sua versione definitiva.

Tappa fissa del mondiale di F.1 sino al 1976 quando l’incidente di Niki Lauda ne decretò l’abbandono. Dagli anni ’50 in poi Il Ring non ha ospitato esclusivamente la F.1 ma anche il mondiale prototipi,il campionato europeo turismo,il campionato tedesco turismo DTM,la 24 ore tutt’ora una delle gare più prestigiose al mondo e il motomondiale sino al 1980 . Questi a sommi capi i dati storici. Ma cosa ha di così speciale questa lingua d’asfalto nella Foresta Nera? Perché le case costruttrici di auto collaudano lì i futuri modelli della loro produzione? Il fatto che a quasi un secolo dalla sua realizzazione sia ancora un termine di paragone accessibile a tutti e la pioggia. Perché al Nürburgring piove,sempre. Sinceramente non sono in grado di spiegare con le parole la sensazione che si prova nell’affrontare le oltre 100 curve del Ring,gran parte cieche,le salite,i cambi di pendenza improvvisi e impressionanti. Piacere di guida,eccitazione nel vedere di persona se la fama è meritata,paura e rispetto. Il tutto 25€.

Sì,bastano 25€ per 1 giro. Non importa con che mezzo lo si affronti,bastano pochi euro,si entra e sei Tu contro La Pista. Senza scuse,senza la possibilità di sbagliare vista la totale assenza di vie di fuga. Volante stretto tra le mani e via,”L’Inferno Verde” ti proietta in qualcosa di unico. Discese e salite si alternano senza sosta. I tratti più emozionanti? Difficile scegliere. Il salto del Flugplatz ti mostra immediatamente che le auto possono sollevarsi dall’asfalto con tutte e 4 le ruote,le S in successione dell’Adenauer-Först richiedono un precione quasi chirurgica,il tornante del Karussell beh bisogna vederlo e sentirlo di persona. Perché il Ring è una di quelle esperienze che vanno provate sulla propria pelle,almeno una volta nella vita.

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