Come cantavano i Joy Division, dance dance dance to the radio!. Jessica, anche lei Dance, è qualcosa di più di un ballo tra i fogli di carta.
Non trattiamo propriamente di illustrazione questo volta, ma di qualcosa che per certi versi si avvicina come immaginario e stile, e che però non rimane sulla carta, diventando qualcosa di reale.
Un incontro tra carta, plastica, feltro, lana e cotone, nel quale la macchina da cucire ha la stessa, se non maggiore importanza, della matita. Jessica si propone come una modellista dalla sguardo aperto, con un gusto pop, colorato e sofisticato che ci fa sognare di avere un mondo fatto con le sue mani.
Like the Joy Division, dance dance dance to the radio!. Jessica, who also Dance, is something more than a dance between the sheets of paper. We do not handle properly with illustration this time, but something that in some ways approaches such as imagery and style, but which does not remain on paper, becoming something real. A meeting between paper, plastic, felt, wool and cotton, in which the sewing machine has the same, if not greater importance, of the pencil. Jessica is proposed as a model maker from the open look, with a pop flavor, colorful and sophisticated which makes us dream of having a world with his hands.