The Smiling Power: Chiedimi se sono felice.

0

Nella frenesia di tutti i giorni troviamo il tempo di sorridere? Se ci si focalizza solo su un ambito lavorativo probabilmente risulterà difficile. Spesso, però, un piccolo gesto riesce ad accendere in noi una sensazione di felicità da strappare un sorriso, forse dovuto all’emozione o anche all’imbarazzo ma vedere un volto sorridente, quello degli altri ed il proprio é davvero bello.

Se la felicità generasse reddito forse ci troveremmo in Bhutan che già da 4 anni adotta come indicatore per calcolare il benessere della popolazione il FIL (felicità interna lorda) dove i criteri presi in considerazione sono la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Nonostante il paese sia uno dei più poveri dell’Asia, con un PIL pro capite di 2088 dollari viene considerata la nazione più felice del continente e l’ottava del mondo.

Ma cosa ci rende felici oggi? Procter & Gamble, che dal 2012 ha un programma di ricerca dal titolo The Smiling Power, con al centro dunque il sorriso, attraverso l’Osservatorio sull’Igiene Orale di AZ e Oral-B cerca di risponderci. Con il supporto di Future Concept Lab, Istituto di Ricerca e consulenza strategica, si é andati ad approfondire la relazione delle persone con la tecnologia nella quotidianità. Ciò che ne risulta é uno spaccato moderno di come le abitudini cambino, o meglio si evolvano, in relazione a ciò che ci circonda. Dallo studio condotto lo scorso Novembre 2013 ecco alcune interessanti dati:

Siamo in un’era iper-tecnologica e la tecnologia è ormai una presenza irrinunciabile.
– Il 34,7% degli italiani non potrebbe vivere senza oggetti tecnologici, il 62,3% dei ventenni.
– Il 55,7% ritiene che grazie ad essa si vive meglio ( anche se forse ce n’è troppa…)

La tecnologia è già entrata nei comportamenti di cura del corpo degli italiani.
– Il 42,8% degli italiani dichiara di usare regolarmente apparecchi elettronici per l’igiene e la cura quotidiana.
– Il 58% degli italiani usa il termometro digitale, il 55% la bilancia elettronica, il 40% lo spazzolino elettrico e il 39% il rasoio elettrico.
– Quasi un terzo degli italiani usa anche il misuratore di pressione domestico (31,8%) e l’apparecchio per l’aerosol-terapia (31,5%).
– Il 20% delle donne che usa le app su smartphone e tablet (il 36,1% di tutte le italiane) indica il benessere come argomento delle app che usa di più.

Gli oggetti tecnologici più desiderati sono quelli della self-technology.
– Più di un terzo dei ventenni italiani preferirebbe spendere un eventuale budget a disposizione in strumenti tecnologici personali (36%): più che in elettronica per il divertimento (15,8%), in attività sportive (16,7%) o in moda e accessori (14%).
– Gli strumenti tecnologici considerati ormai irrinunciabili da tutti sono il notebook (26,3%), il cellulare (26%) e lo smartphone (18,7%).
– Gli strumenti tecnologici più desiderati, da chi non ce li ha, sono il notebook (7%), lo smarphone (8,3%) e, in testa alla classifica, il tablet: oggetto del desiderio per il 15,3% degli italiani, per il 19,3% dei ventenni e il 24,6% dei trentenni.

I risultati, di cui vedete solo una piccola parte, hanno messo in luce il fatto che siamo entrati definitivamente in un’era iper-tecnologica: una presenza necessaria e inevitabile, quella della tecnologia, di cui le persone riconoscono l’utilità nel quotidiano in modo incontrovertibile: si è tecnologici nella vita di tutti i giorni (91%) sia in casa (59,0%), sia fuori casa (41,0%).

Fra le evidenze più significative emerse dalla ricerca vi é quella in cui, la maggioranza assoluta degli intervistati (55,7%), pensi che la tecnologia faccia vivere meglio, ma che forse gli strumenti elettronici siano troppi, mentre circa un terzo di essi dichiara che non potrebbe più vivere senza. Una minoranza seppure consistente (9,7%) non è interessata alla tecnologia. Vi ritrovate in queste analisi?

SUBSCRIBE
Unisciti alla nostra mailinglist, sai che vuoi farlo.