Alimenti Ritrovati by Ecor

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Abbiamo una tradizione millenaria fatta di storie che hanno segnato la vita di molti, però alcune rischiano di essere dimenticate come l’agricoltura. Il coltivare i campi per la necessità ed il fabbisogno quotidiano spesso a fatto posto alla massificazione ed alla velocità di sfruttare al massimo il terreno a fronte di coltivazioni che richiedevano più tempo. Ed é in questo contesto che abbiamo scoperto ed apprezzato il progetto “Alimenti Ritrovati”. Realizzato da Ecor, azienda a salvaguardia della biodiversità, ha voluto riscoprire le “antiche varietà”: cereali e legumi biologici che raccontano tutta la ricchezza del patrimonio agricolo e gastronomico italiano.

I CEREALI ‘ALIMENTI RITROVATI’
Ingredienti fondamentali nella preparazione di pane, zuppe e minestre, sono alla base della dieta che ha nutrito gli uomini secolo dopo secolo. Ecor oggi ne propone un’antica varietà: il farro monococco.
Il farro monococco, o farro piccolo, è stato – insieme all’orzo – uno dei primi cereali ad essere coltivati dall’uomo nella cosiddetta Mezzaluna Fertile (l’area compresa tra gli attuali Iran, Iraq e Turchia). Grazie a queste caratteristiche, è stato per migliaia di anni l’ingrediente principe della dieta di moltissime popolazioni, salvo poi perdere gradualmente la propria importanza a favore di frumenti più produttivi e di facile trebbiatura. Attualmente, il farro monococco
viene coltivato solo in sole poche decine di ettari in Italia.

I LEGUMI ‘ALIMENTI RITROVATI’
Protagonisti d’eccellenza della tradizione contadina, i legumi da sempre arricchiscono molte ricette della nostra cucina, dai primi piatti ai contorni. Quelli selezionati da Ecor per ‘Alimenti Ritrovati’, meritano poi una “riscoperta” particolare: accanto a piselli, fagioli, ceci e lenticchie, potremo riscoprire legumi meno conosciuti, come la cicerchia e la roveja.
La cicerchia, chiamata cicercula dai Romani, è considerata un legume “povero”, perché ha permesso per lungo tempo ai contadini di sfamarsi in assenza di cibi più ricchi ed elaborati. Originaria del Medio Oriente e della famiglia delle leguminose, nasce da una pianta erbacea simile a quella dei ceci. Le sue doti principali risiedono nella robustezza e nella capacità di crescere in condizioni di”cili, senza necessità di particolari trattamenti: cresce infatti anche a basse temperature e su terreni aridi e poveri. Abbandonata per secoli, oggi la sua coltivazione ha come obiettivo la tutela della biodiversità italiana. La roveja, considerata da alcuni come l’antenato del pisello comune (in realtà non esiste ancora una classificazione botanica certa) nasce da un fiore, con sfumature viola mentre una volta estratta dal bacello, la roveja passa dal colore verde scuro, al marrone ed infine al grigio. Forse originaria del medioriente, cresce spontaneamente lungo le scarpate e i prati di tutta Europa. Attualmente è poco di!usa, ma in passato veniva coltivata lungo tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare tra i monti Sibillini, data la sua resistenza alle basse temperature.
Volete portare, in maniera semplice e gustosa, i cereali e legumi ‘Alimenti Ritrovati’ sulla vostra tavola? Scoprite come su www.ecor.it/ricette

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