Rio de Janeiro va contromano rispetto al resto del mondo. Quasi ovunque i ricchi abitano ai piani alti e i poveri a quelli bassi. Qui invece il benessere è adagiato sulle rive dell’oceano, dalle spiagge interminabili di barra fino a Leblon, Ipanema e Copacabana. Il disagio è tutto spalmato sulle salite sconnesse dei Morros, le colline che definiscono l’imprevedibile cartolina carioca. Dalla favela di Vidigal la vista è pazzesca tanto da indurre chi può permetterselo a investire qui per costruire un albergo di tendenza oppure una villa “alternativa”.
Solo 10 anni fa Vidigal era in guerra con la favela di Rocinha, dall’altra parte della montagna, una guerra tra narcotrafficanti. Raccontano gli abitanti del posto che c’è stato un tempo in cui la strada costiera non era percorribile perché’ si sparava. Poi sono sparite le armi e poi anche le sacche di droga nascoste nelle baracche. La policia pacificadora ha ripulito la favela 3 anni fa e lasciato presidi ovunque. La pacificazione ha garantito il colore sui muri e sui tetti prima proibito dai capoclan per non dare nell’occhio e da quel momento sono arrivati i primi investimenti degli stranieri, i cosiddetti gringos.
Continua su The Passenger by Manuel Ritz