Dopo una lunghissima pausa estiva, torna il consueto appuntamento di SNKRBX qui su BoBos.
Essendo passato un sacco di tempo, ho pensato di racchiudere quanto di meglio uscito in estate.
Normalmente selezioniamo un’uscita per mese ma stavolta a battagliare in Agosto si ritrovano due sneaker che secondo me vanno premiate a pari merito. Il dilemma è ora scegliere quale tagliare delle due o se tagliare quella di Giugno o quella di Luglio… Magari ve le metto tutte e quattro e decidete voi. Sicuramente rimane il fatto che è sempre difficile sceglierne una sola ma è anche questo il bello di questo gioco.
Non voglio tirarla per le lunghe, alla fine la scelta è caduta su questo trio uscito in estate che andrò a presentarvi una ad una: Nike Air Tech Challenge Hybrid, Jordan Spiz’ike OG e Nike Air Flight Huarache.
Andre Agassi, Michael Jordan e Mars Blackmon, i Fab Five di Michigan (Chris Webber, Jalen Rose, Juwan Howard, Jimmy King e Ray Jackson) ma anche Reggie Miller e Scottie Pippen: tre storie entusiasmanti per tre sneaker epiche.
Quando ero ancora un ragazzino, Agassi era uno dei miei sportivi preferiti. Nonostante fossi un fan di Sampras, adoravo il suo essere fuori dagli schemi. Non era solo un “cool” nel suo stile di gioco ma anche dentro e fuori dal campo, con i suoi outfit pieni di 80’s Flava ed anticonvenzionali. Le sue Tech Challenge, dal primo modello al quarto, sono rimaste nel tempo nell’immaginario degli appassionati di sport e sneaker, non solo in quelli dello sport con la racchetta. Gli elementi distintivi di questi quattro modelli sono stati ripresi dalle Hybrid che ne fanno il mio modello preferito di tutta la serie. Sintetizza i quattro modelli in uno solo e l’unico appunto che si può fare a questa ultima Retro è che non ha la suola delle Air Tech Challenge 1 come quelle del 2007. Sinceramente non me la sento di lamentarmi perché quando questa scarpa ritorna è sempre festa così come non potevo far altro che esultare leggendo del ritorno alla firma con Nike da parte di Andre. E’ la Spiz’ike del tennis ed adorandola non posso che adorare anche questo mash-up che vedendolo e immaginando che non esistesse la serie ATC, non ti dà l’impressione di un remix ma di una scarpa concepita originariamente così. La base bianca e i colpi Volt, Hot Lava e l’heel tab verdone… Davvero tanta roba, secondo me nel campo tennis non esiste una scarpa così figa da vestire.
Gli ibridi Jordan mi fanno letteralmente schifo. Sono innanzitutto brutti, mancano di omogeneità e di stile, sembrano un accozzaglia di parti mescolate a caso con il risultato di un insulso patchwork frankensteiniano difficilmente commentabile se non con insulti. Un’eccezione ovviamente c’è, quella che conferma la regola. L’UNICO ibrido Jordan che ha un senso, che vede diversi modelli completamente armonizzati insieme, l’unica scarpa di questa tipologia che se non conoscessi i modelli e le parti della scarpa che sono stati utilizzati per crearle, non farei fatica a considerarle un modello creato da zero in maniera totalmente originale. Sto parlando infatti delle Jordan Spiz’ike, uno dei miei modelli Jordan preferiti in assoluto e che secondo me è il vero modello più Underrated in assoluto di tutta l’epopea della Sneaker Line di MJ. L’uscita della CW OG White/Cement Grey-Classic Green-Varsity Red non può che avermi fatto felice.
Uscite per la prima volta nel 2006, combinano insieme elementi delle Air Jordan III, IV, V, VI e XX. Tralasciando il fatto che ci sono dentro parti delle mie Jordan preferite in assoluto, le III su tutte e le IV, il solo guardare la scarpa e pensare ai modelli scelti mi riporta in mente diversi momenti della carriera di Mike. La sua schiacciata nell’ASG dell’88, The Shot ed il suo primo Anello su tutti. Non meno importante è l’immaginifico della figura di MJ nella cultura pop. Mars Blackmon, Do The Right Thing, la serie di pubblicità che lo vedono insieme a Spike Lee e lo statement DO YOU KNOW? DO YOU KNOW? DO YOU KNOW?
Le Spiz’ike rappresentano il primo tentativo, riuscito, di portare le Air Jordan ad un livello street, urban, Hip-Hop, non sono state concepite come scarpa da performance sul parquet. Jordan aveva già capito che doveva incanalare il marchio verso quella direzione, che poi è la stessa che vede il posizionamento delle Retro oggi. Una scarpa che omaggia il giocatore, la sua storia, il suo retaggio. Una scarpa tuttavia ignorante, aggressiva, da sfoggiare in strada, per crossover e schiacciate ti conviene usare un paio di AJ XX9 o le nuove Super.Fly 3, ma le Spiz’ike sono altro. Senza questo step iniziato da Spike Lee, forse non avremmo visto Kanye utilizzare l’outsole delle Air Tech Challenge II per le sue tanto celebrate Yeezy 2.
Chiudiamo questo trittico estivo con le Nike Air Flight Huarache. Uscite per la prima volta nel 1992, sono tornate stavolta SENZA la suola Free che aveva fatto storcere il naso la volta scorsa. Ogni qualvolta una OG ritorna sul mercato, c’è solo tanto amore e rispetto e qui ci troviamo di fronte ad una vera a propria icona. Le precedente versione ipotizziamo sia stata servita solamente come antipasto per far iniziare la salivazione per questa Quickstrike uscita con la benedizione di tutti. La CW Bold Berry rimane un classico senza tempo, su una tomaia in pelle bianca completata dagli accenti neri e Lyon Blue. La linea della midsole è uno status symbol così come tutti gli altri piccoli dettagli come la punta traforata. La scarpa rimane legata a doppio filo ai Fab Five di Michigan, considerata dai più come “The Greatest Class Ever Recruited”, formata da Chris Webber (#4), Jalen Rose (#5), Juwan Howard (#25), Jimmy King (#24) e Ray Jackson (#21). Il quintetto vestiva I baggy, calze nere e soprattutto aveva ai piedi una vasta gamma di alcune delle migliori sneaker sul mercato di quel periodo. Le Air Flight Huarache erano appunto una di queste.
Non mi resta altro che salutarvi e darvi appuntamento al mese prossimo ed invitarvi a dare più di uno sguardo a SNKRBX!