“La natura non ha bisogno degli essere umani. Gli esseri umani hanno bisogno della natura”. Questo lo slogan di una bella campagna di sensibilizzazione per l’ambiente, dalle vocazioni cinematografiche, che oggi vi consigliamo di vedere e supportare. Si chiama Nature is Speaking, è promossa da Conservation International, e la trovate su www.natureisspeaking.org.
Cinque cortometraggi di poco più d’un minuto l’uno, ai quali attori celeberrimi hanno prestato la voce. Julia Roberts è Madre Natura, Kevin Spacey la foresta pluviale, Edward Norton il suolo che coltiviamo e calpestiamo, Robert Redford il bosco, Penelope Cruz il mare.
Immagini mozzafiato, ad alta definizione, che ci mostrano la meraviglia travolgente del pianeta che stiamo ferendo. Mentre il voice over ci spiega che esso sopravviverà: siamo noi la specie a rischio, l’unica incapace di comprendere come la propria esistenza sia legata, indissolubilmente, a quella di ciò che la Terra può offrirci.
È strano sentire la voce calda, avvolgente, di Julia Roberts dire: “Io sono qui da 4,5 miliardi di anni. Il vostro futuro dipende da me. Quando prospero, voi prosperate. Quando vacillo, voi vacillate o peggio. Ho nutrito specie più grandi di voi ed ho affamato specie più grandi di voi. Come vivete, nel rispetto o meno, non ha importanza. Io sono la Natura, sono pronta a evolvere. Voi lo siete?”.
Non è il solito messaggio buonista. È una minaccia. Un ultimatum. Il fatto di aver scelto una voce “amica” come quella di Julia aggiunge uno spessore inedito al contenuto. Così come il distacco ironico di Spacey colpisce nel segno: la sua foresta se la ride: “vorrei proprio vedervi a produrre ossigeno”, ci dice.
Come supportare Nature is Speaking? Semplice: per ogni tweet con l’hashtag #NatureIsSpeaking la HP, che partecipa al progetto, donerà al fondo un dollaro, fino a un massimo di un milione, che andrà a pagare le attività degli uomini e delle donne mandati da Conservation International a promuovere l’ecologia in territori a rischio e grandi aziende.
Vi sembra inutile? È più inutile stare a braccia conserte e aspettare che le cose si mettano a posto da sole. Perché non lo faranno.