Spoon and travel: ancient soul of Mexico

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Parlare di cucina messicana, significa parlare di uno dei pilastri dell’alimentazione mondiale. Particolarmente ricca di vitamine e minerali, le sue doti benefiche possono essere paragonate a quelle della dieta mediterranea, entrambe patrimonio dell’umanità UNESCO. La cucina originaria del Messico, quella degli aztechi, era costituita principalmente da ingredienti come mais, peperoncini, erbe, fagioli e zucca, ma anche cacao, pomodori, vaniglia, papaia, patate dolci e arachidi. Oggi le antichissime tradizioni della cucina indigena sono rimasta vive nella cucina messicana, modificata dall’influenza dei conquistadores e ovviamente, dalla cucina occidentale. Ciò che colpisce di più di questa cucina, oltre ai sapori intensi e dalla base aromatica semplice, sono i colori. Ogni piatto sembra una raffigurazione della natura messicana al suo stato più selvaggio. La forza espressiva di questa cucina infatti, ha fatto sì che venisse rivisitata più volte, soprattutto dagli stati americani confinanti con il Messico, come la cucina tex-mex, tipica del Texas e quella cal-mex, tipica invece della California.

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Una grande importanza per la cultura messicana è rivestita dal periodo natalizio, i cui festeggiamenti durano circa 10 giorni. Durante questo periodo nei villaggi del Paese si gira di casa in casa per condividere le pietanze cucinate. Così, ogni famiglia cucina per tutto il villaggio e ogni casa è aperta, per accogliere i membri della comunità. Questa tradizione mi è stata raccontata da un’amica messicana, lo scorso 27 dicembre, davanti a un piatto di tortelli emiliani, mentre si discuteva delle differenze del Natale tra Italia, Canada e Messico. Così, ho provato a chiedere se ci fosse secondo lei una ricetta che poteva essere assimilata a qualche tradizione italiana. Ciò che ne è uscito, è la Rosca de Reyes, dolce tipico dell’epifania, diffuso in diversi Paesi dell’America Latina. Si tratta di una ciambella dolce, fatta con farina, zucchero, uova, burro, arance e vaniglia, glassata e decorata con zucchero, frutta candita e diversi ingredienti. La tradizione vuole che all’interno della Rosca, venga messa una piccola statua in plastica raffigurante Gesù, la persona che trova la statuetta, dovrà cucinare i tamales (piatto a base di mais ripieno di carne), per la festa del 2 febbraio, ultimo giorno di celebrazione del Natale.

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Italia:

Le tradizioni natalizie così forti, ricordano molto la cultura italiana, anche questa fortemente legata ai riti religiosi. Ammetto che questa volta, i miei amici “supertramp” mi hanno aiutato molto nel trovare i piatti “anime gemelle” tra Messico e Italia. E il collegamento è venuto decisamente naturale al mio amico di Pompei, che mi ha parlato dei casatielli napoletani. Le loro origini risalgono al ‘600 e vengono preparati nel periodo di Pasqua, la forma è a ciambella, ma a differenza della Rosca de Reyes, i casatielli sono a base salata, preparati con una pasta di pane e con l’aggiunta di formaggio, salame e pancetta. Sulla superficie vengono poi messe alcune uova crude, fermate con strisce di impasto. Vengono preparati nel periodo di Pasqua, per rappresentare fisicamente, la corona di spine di Cristo.

 

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