The Cal: l’oggetto del desiderio

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La bellezza ha mille facce, si presenta sotto forma di giornate assolate, di orizzonti infiniti, di abiti da sogno ma anche sotto forma di donne che perfette forse non sono ma sono, appunto, bellissime. Sono le donne del calendario Pirelli, il calendario nato senza fini commerciali nel 1963 nella filiale italiana Pirelli, famoso per la sua tiratura limitata, che non viene venduto, ma soltanto regalato ad un numero limitato di clienti e diviene un vero e proprio oggetto di culto. Esposta a Palazzo Reale a Milano c’è The Cal-Collezione Pirelli, una selezione di oltre duecento immagini, per illustrare cinquant’anni del celebre calendario, in programma fino al 22 febbraio 2015.

Oggi è difficile definirlo un semplice calendario come è difficile non conoscerlo, ma nella Londra degli anni 60 era nato come un calendario alla ricerca delle nuove tendenze che avesse il solo vincolo di originalità all’inseguimento del buon gusto.

Sparisce per dieci anni, poi ritorna e diviene l’oggetto del desiderio di uomini e donne della buona società ma anche di quel mio amico che lo chiese a suo padre come regalo dei 18 anni. Il suo potere non è il nudo, ma l’evocazione delle immagini e l’immaginazione che scaturisce da queste fotografie firmate dai nomi più cool della fotografia internazionale: da Norman Parkinson, che ha firmato il calendario del 1985, a Bert Stern, da Richard Avedon a Peter Lindbergh. Ma anche Herb Ritts, Bruce Weber, Mario Testino, Annie Leibovitz, Terry Richardson, per chiudere con Helmut Newton, Steve Mc Curry e Mario Sorrenti. Attraverso il loro occhio le immagini diventano un modo per scoprire, come hanno commentato i curatori Walter Guadagnini e Amedeo Turello: “la romantica scoperta del nudo e il pudore dell’intimo, la presenza di simboli e muse, la seduzione ed il desiderio di provocazione, la natura e l’artificio dell’immaginazione, l’eleganza e la bellezza senza tempo”.

 

 

 

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