Il nome Hiroshi Fujiwara, per noi semplicemente Maestro (piant1®), ultimamente è sulla bocca di tutti. Per diversi anni il Maestro ha cercato di centellinare il suo talento, ma con l’apertura dello store “The pool aoyama” e le sempre più numerose collaborazioni con Nike, ormai non passa settimana senza una notizia che riguardi un suo lavoro in uscita. In occasione del suo nuovo progetto “Once In A Lifetime”, che andrà a rispolverare suoi capi storici, abbiamo deciso di ripercorrere un po’ più da vicino le origini della sua storia e dei suoi brand e gli aspetti che ancora è riuscito a tenere più celati.
“I don’t really want people to know what I am”
Il DJ
Hiroshi nasce ad Ise nel 1964. Si appassiona da subito al fashion e alla musica, in particolare con l’inizio del movimento punk nel ’76/’77. A soli 18 anni non fa in tempo a spostarsi a Tokyo che già parte per due mesi per Londra dove va a trovare il suo amico Malcolm McLaren, che aveva conosciuto in Giappone, nel periodo appena precedente l’uscita del suo primo album da solista Duck Rock (1983). Anche Londra però, sotto consiglio dello stesso McLaren, non era il posto adatto per la sua voglia di novità, così insieme i due partono per New York.
In pieno clima hip-hop il giovane Maestro si interessa ben presto alla cultura street e musicale americana e al suo ritorno la trasferisce a Tokyo. A quel tempo in Giappone il DJ è paragonato a un barista, un lavoratore dipendente che va nei locali e suona meccanicamente i dischi che trova lì, molto spesso senza neanche conoscere titoli e artisti delle canzoni. Hiroshi invece è il primo che va a suonare due tre volte al mese con i suoi vinili, scelti accuratamente coi consigli della gente del settore.
Lo Skater
HF inizia a skateare da ragazzino con buoni risultati. Più tardi in uno dei suoi viaggi a Londra nel ’85, tramite i Wild Bunch guys guarda un video della Bones Brigade e rimane esterefatto nel vedere per la prima volta un ollie. Un vero e proprio colpo di fulmine che lo riporta a coltivare quella sua passione, anche se trova difficoltà a farla coincidere coi suoi gusti musicali e di tendenza del momento. A quel tempo infatti l’hip-hop è totalmente fuori dalla scena skate infarcita di thrash rock, hardcore rock e vestiti neri coi teschi. Anche in Giappone la situazione è analoga. Deve solo aspettare qualche anno più tardi quando l’influenza hip-hop comincia a prender piede nel panorama skatearo per finalmente trovare la sua dimensione perfetta.
Il Designer
In quegli anni Shawn Stüssy e Paul Mittleman iniziano a distribuire il loro marchio Stüssy, nato per i surfisti ma che non aveva lo stile classico da surf. Stüssy riesce infatti a metter insieme e mixare molti elementi come il fashion, l’high fashion (ispirazioni da Chanel e Comme des Garçons), l’arte, i riferimenti musicali. Tramite il giro dei surfisti giapponesi Hiroshi riesce ad incontrare Shawn che, colpito dalla personalità del maestro, poco tempo dopo gli invia uno scatolone pieno di suoi capi. Senza neanche accorgersene HF diventa il membro giapponese della International Stüssy Tribe.
Nel 1989, finalmente accumulata tutta l’esperienza, formatosi uno stile e gusto proprio, fatto di commistioni e influenze diverse, decide, ispirato dal lavoro di Shawn Stüssy e di un brand inglese, Anarchic Adjustment con un background BMX, di creare il proprio marchio dal nome GOODENOUGH. Il suo braccio destro è Skatething che è tutt’ora il grafico più importante della scena nipponica. Sotto il nome GOODENOUGH escono una serie di capi curati nei dettagli dalle grafiche semplici ma uniche, con la particolarità di non essere mai ugualmente collocati e attribuibili al Maestro stesso. Proprio la semplicità diventa la parola chiave di ogni lavoro da qui in avanti di HF.
Hiroshi grazie alle sue amicizie sparse per il mondo, grazie ai suoi numerosi viaggi ed all’inesauribile curiosità, inizia anche a scrivere per qualche magazine e in poco tempo diventa il punto di riferimento di tutto il nascente movimento streetwear giapponese: “If you want to know what’s going on, ask Hiroshi”. Inoltre inizia a circondarsi di figure brillanti come Nigo, suo assistente, Jun Takahashi e Shinsuke Takizawa a cui insegna le modalità di realizzazione produzione grafica fino a quel momento sconosciute in Giappone. Proprio con Nigo e Juno nel ’93 apre il Nowhere store che, ormai è storia nota, è stato il trampolino di lancio di Undercover e A Bathing Ape. Tra i marchi venduti da Nowhere c’è anche A.F.F.A. (Anarchy Forever Forever Anarchy) creato con Jun e ispirato alla filosofia Punk, fondamentale nell’adolescenza dei due. I capi A.F.F.A. sono sempre usciti senza una programmazione definita e a volte anche sotto il nome ASSEMBLE.
Dopo qualche anno parallelamente a GOODENOUGH e A.F.F.A. HF fonda la label Electric Cottage, nome scelto da Shawn Stüssy, con due fulmini come logo. L’utilità di un altro brand è dovuta al fatto che, sotto quel nome, escono capi che sono disegnati da Fujiwara per la sua stretta cerchia di amici, con uscite sporadiche e in quantità superlimitate.
Nella seconda metà degli anni ’90 due altri progetti coinvolgono il Maestro e lo store Ready Made: FINESSE con la stella come simbolo distintivo e MORE ABOUT LESS inaugurato nel ’97 al posto di FINESSE, stessi capi diverso nome, e interrotto nel Dicembre 2000 con la chiusura dello store.
Nel frattempo apre il brand di accessori HEAD PORTER, un ulteriore fashion brand Unrivaled ELT e nel 2001 inizia la sua collaborazione con Nike.
Questa crescita esponenziale non pianificata lo porta inizialmente ad assumere numerose persone, ma ben presto si accorge che non è quello ciò che vuole. Così prende la decisione di cambiare la sua attività in uno studio di design che propone le proprie idee ad altre aziende, lavorando da solo con un paio di assistenti. Nel 2003 infatti istituisce fragment design che prende il posto e il logo di Electric Cottage. Iniziano cosi suoi progetti per altre grandi aziende, da Nike a Levi’s con la linea Levi’s Fenom, da Medicom Toy e Starbucks a BASE CONTROL con Neighborhood fino ad arrivare a iDiom di Burton, Uniform Experiment in partership con Sophnet e Vanquish by fragment con Vanquish. Nel 2005 con Hirofumi Kiyonaga e Hiroki Nakamura apre il sito Honeyee che in breve tempo diventa fondamentale fonte di notizie delle tendenze del mondo asiatico.
Il Maestro oggi
In qualche intervista di pochi anni fa Hiroshi Fujiwara sembrava aver perso un po’ il gusto della ricerca e creazione di stile. L’era di internet aveva reso tutto più noioso e scontato levando la difficoltà e conseguente soddisfazione della ricerca, che portava scovare veri e propri tesori nascosti da poter poi riprodurre e riproporre. Ai giorni d’oggi le mode non sono più cicliche come una volta, nulla veramente passa di moda perché su internet si può trovare sempre qualcuno con lo stesso interesse. L’emulazione nella progettazione di un nuovo design, fondamentale nella concezione del Maestro, diventa quasi scontata, non donando il giusto rispetto con la conoscenza e la cura dell’originale da cui si prende ispirazione, e finalizzata solo alla vendita finale.
Nell’Aprile 2014 però Hiroshi ha intrapreso il suo nuovo progetto The Pool Aoyama dove lo stiamo vedendo creare e collaborare come mai visto prima. Una virata inaspettata che lo sta portando a uno dei suoi massimi periodi di espressione, sicuramente apprezzatissimo dai suoi seguaci che se lo godranno fino alla prossima necessità di cambiamento del caro Maestro.