Spoon and travel: Japan, blooming flavours

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Le prime immagini che vengono in mente quando si immagina il Giappone sono di solito i fiori di ciliegio, le città ultra moderne e ovviamente il sushi. Negli ultimi anni il Giappone è diventato una delle mete sempre più ambite da tantissimi viaggiatori che rimangono affascinati dalla sua cultura antica, complessa e così distante da quella europea. In effetti, pur essendo un paese piccolo di dimensioni, il Giappone racchiude in sé un insieme di contrasti che lo rendono non solo unico al mondo, ma uno tra i luoghi più complessi da capire per noi europei. In ogni angolo del paese, la modernità contrasta con l’antico, la natura con la tecnologia, insegnando una grande lezione: il futuro può non distruggere il passato, anzi lo valorizza rendendolo più forte e trasmettendolo alle future generazioni.

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La cucina giapponese è una sintesi del carattere di questo paese, unendo tradizioni millenarie e modernità, sapendo diffondere in tutto il mondo piatti che sono sinonimo di innovazione. Uno stile lineare, pulito, semplice che tratta la materia prima con grande rispetto per ricavarne sempre il massimo del gusto. Da questo ne deriva l’importanza di ingredienti sempre freschi, per ottenere i sapori veri della cucina giapponese. Nelle centinaia di ristoranti giapponesi che troviamo in Italia, difficilmente si trovano i veri piatti della tradizione, infatti c’è una netta distinzione da fare tra la cucina giapponese adattata ai gusti europei e invece quella originale. Gli ingredienti, i metodi di cottura, la filosofia che risiede dietro alla cucina di questo paese, sono per natura in antitesi con quella europea e in particolare italiana. Trovare un nesso che unisca queste due cucine è pressoché impossibile, se non per un piatto in particolare: i soba. Si tratta di tagliatelle fatte con grano saraceno e grano duro, molto diversi dagli spaghetti di soia classici, che vanno gustati in brodo, oppure con gamberi e verdure o ancora con cipollotti freschi. Sono un piatto molto diffuso in tutto il Giappone e si trovano sia come street food, sia in ristoranti di lusso.

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Italia: 

La tradizione della pasta in Italia, perde le sue origini nel tempo. Sicuramente quando parliamo di spaghetti, siamo molto distanti da quelli che solitamente gustiamo nella cucina giapponese, fatta molto spesso solo con farina di riso o soia. In Italia invece, come tutti ben sappiamo, la pasta è fatta con farina di grano duro e ora, torna in voga anche quella con farina di grano saraceno. Un tempo le farine scure, ovvero non raffinate erano le uniche utilizzate nella cucina povera italiana. Con l’evoluzione della società invece, le farine bianche hanno preso il sopravvento, fino a diventare le uniche utilizzate in cucina. Nel corso degli ultimi anni però, le farine scure stanno tornando, molte sono le aziende che producono ora pasta con farine non raffinate, riscoprendo così i loro originali benefici nutrizionali.

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