Selfridges ed il primo spazio Agender

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Qualche mese fa Facebook, nell’introdurre 56 categorie diverse di gender, fu accusata di discriminazione. In realtà, sostengono i ben informati, i “generi” sono molti di più. Se eravate quindi rimasti alla classica suddivisione uomo/donna, allora avete bisogno di rinfrescarvi un po’ le idee e procedere ad un’operazione di svecchiamento mentale. Dai molteplici profili previsti da Facebook al genere unico la strada può sembrare molta, ma in realtà le distanze non sono poi così siderali. Se 56 diverse categorie per forza di cose ne lasciano fuori moltissime altre, la categoria unica può essere la soluzione per abbracciare chiunque. Questo è il pensiero che devono avere avuto da Selfridges, il celebre grande magazzino londinese, quando qualche settimana fa hanno inaugurato il primo (e forse unico al mondo) spazio “Agender”. Senza sesso. O meglio, unisex. Obiettivo è quello di offrire ai consumatori un’esperienza d’acquisto senza precedenti e senza preconcetti precostituiti.

Agender campaign. PHOTO MATT WRITTLE © copyright Matt Writtle 2014.

 

Tre piani in cui abiti, accessori e prodotti di bellezza non sono divisi per sesso, bensì per stile. L’idea nasce dal fatto che sempre più spesso i clienti del department store erano soliti cercare i propri prodotti preferiti anche nelle sezioni dedicate al sesso opposto. Lo spazio è stato realizzato dall’archi-star Faye Toogood, la quale ha studiato per l’occasione un ambiente in cui sono chiari i riferimenti ad una situazione domestica, dove il cliente può sentirsi a proprio agio nella massima comodità e in totale contrasto con la logica asettica ed impersonale degli store moderni. L’assortimento di prodotti, invece, presenta i migliori marchi della moda d’avanguardia e di ricerca tra cui spiccano le firme di COMME des GARÇONS, Nasir Mazhar, UEG, Haider Ackermann, HBA e Ann Demeulemeester.

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D’altronde il concetto di androginia è un tema ricorrente sia nelle recente che nella più lontana storia del costume contemporaneo. Senza scomodare David Bowie ed il suo alieno asessuato Ziggy Stardust, in tempi più moderni era stato Calvin Klein a contribuire allo sdoganamento dell’abbigliamento e dei profumi unisex. Il poter lavorare liberamente senza dover fare riferimento a regole e concetti prestabiliti offre ai designer immense possibilità creative per esprimere il loro potenziale. E tutto ciò è assolutamente visibile e riscontrabile nei lavori esposti all’interno dello spazio Agender di Selfridges.

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Ora, se questa sia solo un’operazione commerciale, una moda passeggera o l’inizio di un movimento a sostegno della libertà sessuale è forse troppo presto per dirlo. Il fashion business ci ha insegnato a non prendere mai nulla troppo sul serio. In tal caso voi tenete gli occhi aperti e tenete a mente questo articolo: a breve potreste entrare in un qualsiasi negozio della vostra città ed avere le idee un po’ confuse di fronte alle gonne posizionate accanto al dopobarba.

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