Di solito nella container architecture si cerca di sdrammatizzare la seriosità e il tecnicismo con immagini e colori fluo, in questo progetto sarà che siamo in Danimarca, sarà che ci troviamo in un’area portuale, per valorizzare la secchezza e la tecnicità l’edificio è completamente monocromatico.
Il grigio neutro scelto da Arcgency per l’Unionkull rende la lamiera ondulata delle pareti dei containers un motivo architettonico, le grandi vetrate senza infissi visibili incorniciano scorsi industriali del porto e un mare freddo, le luci lineari sono semplici tubi di neon montati su un soffitto in lamiera stirata. A spazi contratti e bilanciati per piccoli uffici si contrappongo workroom a doppia altezza tutto posato su un pavimento industriale in cemento.
Questa catasta che sembra venire da un triste Tetris, è stata progettata per il rigido clima scandinavo, è un modello replicabile anche in altre location costituita al 90% da materiali riciclabili, un moderno archetipo che fa della temporaneità una caratteristica fondante.