La Biennale di Venezia in un giorno

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Di Lucia Pecoraro

Pad Giappone - Giardini
Non v’è ombra di dubbio, il 2015 è l’anno di Milano, ma un altro focus da tenere presente è la 56ma Biennale Arte di Venezia, che proprio per l’esposizione universale ha anticipato la sua vernice.

Bobos ve la presenta in un rapido sguardo: un tour consigliato per chi dispone di una sola giornata o un breve week­end nella città lagunare. Il tema scelto dal curatore Okwui Enwezor è ‘Tutti i Futuri del Mondo’ (All The World‘s Futures) e ben 89 sono le partecipazioni nazionali e 44 gli eventi collaterali ufficiali, che hanno costellato la città di esposizioni ed iniziative. Una menzione speciale per gli amanti del social e in particolare di Instagram, anche per avere delle anticipazioni fotografiche, seguendo l’hashtag #artbiennaleinstameet, promosso alla sua seconda edizione da Venezianavivere, si possono scoprire interessanti scorci su una Venezia non convenzionale. Purtroppo si sa, dopo l’inaugurazione molte performance e lo spirito frizzante tipico durante l’esclusiva kermesse d’apertura sono praticamente impossibili da vedere o da “assaporare”, ma un aspetto di grande rilievo che sta emergendo nella città lagunare durante queste grandi occasioni è la possibilità di visitare e scoprire palazzi sul Canal Grande o case private, ai quali durante l’anno è difficile accedere.

Punta della Dogana

I Giardini e l’Arsenale sono il punto di partenza per incominciare il proprio viaggio sui pensieri e tendenze artistiche del 2015. Un concentrato per poter “osservare il rapporto tra l’arte e la realtà umana, sociale e politica” come afferma il direttore della Biennale, Paolo Baratta.

 

Biennale 15 - Neon by Bruce Nauman

Immancabile il padiglione Giappone, definito tra i più belli, e intitolato ‘The Key in the Hand’ dell’artista giapponese Chiharu Shiota. Un progetto scenico dall’alto impatto emozionale sul senso della famiglia e della quotidianità attraverso l’intreccio di fili rossi che legano delle chiavi le quali simboleggiano i ricordi e sembran cadere dal cielo per convogliare in un’enorme barca “della vita”. Merita dedicare del tempo e buona volontà in lunghe camminate per la visita, solo per citarne un paio, del finemente restaurato Palazzo Grimani con la mostra intitolata Frontiers Reimagined, Palazzo Falier con Land Sea e le cromatiche opere di Sean Scully, mostra a cura del critico d’arte e curatore italiano Danilo Eccher e, Palazzo Contarini-Polignac con le opere minimal di artisti coreani.

Palazzo Grimani - by EDDI PRABANDONO

Per chi dispone di più tempo ci sono da visitare anche Palazzo Grassi e la Punta della Dogana. Se però, il cocktail di tanta arte comincia a dar alla testa, suggerisco un salto, ancor meglio verso il tramonto, all’Isola di San Giorgio Maggiore dove si ha una vista spettacolare sul bacino di San Marco e concedere un ultimo sforzo alle opere esposte dalla Fondazione Cini e in particolare dell’artista Liu Xiaodong.

 

Biennale 15 - Arsenale 1

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