Antivilla, abitare in una fabbrica di lingerie

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Una grande scatola in calcestruzzo che tanto ricorda l’iconica casa di Rachel Whiteread: no, non è il set di un provocante spot di intimo, ma lo stravagante quanto raffinato risultato della riqualificazione dell’ex stabilimento Ernst Lück a Potsdam, vicino Berlino, in cui Brandlhuber+ Emde, Schneider ha integrato efficienza energetica e riutilizzo creando una residenza tanto efficiente quanto bella.
 
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L’aspetto della struttura originaria è rimasto pressochè invariato, la facciata è stata rinforzata con un rivestimento di calcestruzzo spruzzato che ha permesso l’eliminazione di tutte le pareti interne non portanti, mentre le aperture sono state letteralmente ingrandite a martellate da un gruppo di amici per meglio godere del panorama sul lago, coronando al meglio l’estetica brutalista dell’edificio.
 
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Il cuore della casa-studio Antivilla è all’interno, un open space essenziale e quasi austero in cui gli spazi vengono definiti da tende in PVC che permettono di regolare la temperatura con gesti pratici, mentre il camino della camera da letto e la sauna offrono un piacevole e inaspettato abbraccio di comfort e calore.
 

 
Tutto è in sintonia, linee squadrate e leggere, colori neutri e semplicità. Il cemento è ovunque, dalle pareti ai pavimenti l’essenzialità grezza del grigio materico riveste le superfici e ne caratterizza la natura industriale degli spazi: tra pareti disadorne e finiture lasciate a rustico c’è qualcosa di intimamente attraente, uno stile minimalista che cattura e che lascia il segno.
 

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