“Tornare alla radice delle cose e interpretare la poetica contemporanea del fatto a mano ,significa trasferire la bellezza della bottega al manufatto andando a valorizzare il capitale umano e culturale del luogo dove viene prodotto”.
Quando a guidare la creatività è l’artigianalità, la manualità, il lavoro da sartoria tutto si arrichisce, in una società sempre poco attenta, sempre troppo veloce, che ormai apprezza solo il fast-fashion, gli usa e getta che riempiono vuoti di esistenza.
Ma per Loredana Roccasalva non è così. La moda ha bisogno di amore, di cura, ogni abito è come un figlio che educhi, nutri, aiuti ad esprimersi per poi lasciarlo andare per la sua strada. Nulla viene lasciato al caso, dalle ispirazioni che partono dalla natura e dagli elementi primari, alla materia, quindi i tessuti, seta, lino, cotone, perché della terra e dei suoi frutti noi umani dovremmo riempirci, non della solita riproduzione sintetica e fasulla. Così il mare, con le sue onde e i suoi colori, i sassi vulcanici, la sabbia ambrata e le infiorescenze primaverili prendono vita nella collezione SS 16 di questa stilista.
Capi basici , versatili e mutevoli a seconda delle combinazioni che si effettuano o alle azioni che si descrivono. Alcuni di essi sottoscrivono con il meccanismo della seduzione una relazione nuova con il corpo di chi li usa anticipando nuove usability di tipologie troppo spesso intrappolate dentro una modellistica conformista e scontata.
E’ forte il romanticismo delle gonne a ruota e baloon e la scelta di lunghezze midi, che seducono, perché lasciano aperta l’immaginazione. Anche i colletti fanno la loro parte, con diversi modelli che donano un tocco più formale a capi ricchi e sgargianti, a cui si aggiunge l’uso del cravattone, molto anni ’70 che ricorda in parte una pettorina, ispirata alle armature medioevali, per una donna-eroina, che lotta tutti i giorni per la sua gioia, soddisfazione, indipendenza.
Una Haute Couture tutta italiana.