Per tutte le riforme della scuola che diminuiscono le ore di arte, di disegno e di musica in scuole e licei e per tutti quelli che studiare l’arte non serve più. Ditemi poi se sapreste raccontare ai vostri figli la differenza fra gli affreschi di Michelangelo e cosa oggi è considerato arte, riuscireste a trovare una risposta? La storia di oggi è per tutti voi.
C’ è una scuola a Bristol, la Bridge Farm Primary School, che poche settimane fa aveva intitolato una sua aula a Banksy, il writer che era cresciuto proprio sui quei banchi, e così facendo ha permesso, più di qualsiasi esposizione internazionale, all’artista di entrare nel dialogo educativo contemporaneo.
Banksy ha risposto e ha ringraziato nella maniera che gli riesce meglio: realizzando una nuova opera proprio sul muro dell’edificio nei pressi dell’entrata, un murale che rappresenta un bambino che gioca con una ruota in fiamme, un fiore e una casetta. Sicuramente i ragazzi della Bridge sapranno d’ora in avanti parlare di street art e della cultura ad essa legata, una cultura moderna, che urla libera e non ha paura di confronti e divieti.
“Ricordatevi che è più facile ottenere il perdono che il permesso”. è la lettera che ha lasciato l’artista in persona ai piedi dell’opera, che suona come monito, come lezione di vita ma invita anche i ragazzi della scuola ad avere il coraggio di cambiare il murale se non gli dovesse piacere così tanto.
Per l’ennesima volta Banksy è salito in cattedra. La libertà è la miglior lezione che si può insegnare.