We hear what we see

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«Le mie composizioni sonore non sono tanto focalizzate sull’andare da A a B quanto piuttosto sul creare degli spazi e delle architetture sonore statiche, luoghi in cui entrare e da esplorare acusticamente, come dei veri e propri palazzi.» Zimoun è uno degli artisti che ha movimentato l’edizione 2016 di una sempre favolosa Art Basel. Anche quest’anno si sono viste le proposte più interessanti del mondo dell’arte ma Zimoun è uno di quelli che ha rubato la scena.

 

 

Parlava così l’ artista svizzero nel 2010, ma oggi di passi in avanti ne ha fatti tanti. Ad Art Basel ha presentato, in esclusiva per Sennheiser, il brand di sound technology che probabilmente detiene il primato nel settore, ‪”Sound Art of Tomorrow‬”, un’installazione basata, come avrete capito, sul suono che abita uno spazio.

 

 

Ma quest’anno ha fatto molto di più: l’installazione presentata a Basilea rotea attorno al concetto di suono 3D che è molto, molto di più di un semplice suono che invade uno spazio. “Sentiamo quello che vediamo” sostiene Zimoun, e il suono non ha maggiore importanza rispetto al visivo o viceversa. Con l’unico obiettivo di un’immersione totale dei sensi in un’opera unica Zimoun ha studiato un sistema per il quale piccoli motori meccanici provocano un suono che a sua volta crea un moto di onde sonore che completa e modifica lo spazio. Questo concetto diviene visibile grazie ai 317 sacchetti di carta che riempiono un vecchio container e che si muovono, vibrano e creano un moto sonoro complesso mai uguale, il tutto ottenuto grazie alla propagazione delle onde sonore da parte dei motori inseriti alla base di ogni sacchetto.

 

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L’artista svizzero si definisce lui stesso un autodidatta, non ha studiato arte, ha un background solido e sin da piccolo ha avuto un grande interesse nell’esplorare i rumori. Unico nel panorama internazionale della sound art per la sua ricerca sulle potenzialità espressive del suono analogico nel rapporto con lo spazio, Zimoun indaga – riuscendoci – l’acustico visibile, o la tridimensionalità del suono, che si manifesta attraverso la disposizione nello spazio dei sistemi di generazione sonora.

 

Le sue installazioni sonore – tutte – sono veri e propri organismi viventi in grado di abitare uno spazio che affascinano e coinvolgono tutti i sensi.

 

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