Vetements ed il futuro della moda

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Vetements ed il futuro della moda. Il brand diretto dal geniale Demna Gvasalia ha mandato in scena a Parigi una sfilata entusiasmante ed innovativa e che in futuro potrebbe essere ricordata come il manifesto della moda post Tumblr. Per prima cosa Gvasalia ha anticipato di sei mesi la data del proprio show rispetto al calendario classico delle sfilate internazionali dando così maggior tempo e maggior calma alle forze di produzione e anche ai buyer stessi.

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Inoltre Vetements, come già teorizzato da altre maison, ha accorpato le sfilate maschili e quelle femminili in un solo meeting, mostrando così contemporaneamente la propria filosofia applicata sia sull’uomo che sulla donna. Ma la novità che più di ogni altra ha caratterizzato il défilé della maison è l’aver chiamato a raccolta altri marchi (rivali e non), inaugurando la cosiddetta “era delle collaborazioni”. La pratica di unire le forze su di un unico progetto è tipica degli ambienti modaioli più “street”, ma finora non era quasi mai stata adottata da maison del prêt-à-porter. Collaborare significa condividere e la condivisione è il primo passo verso l’arricchimento. Il primo genio visionario che capì l’importanza della partnership tra aziende similari fu Shawn Stüssy che già nella seconda metà degli anni ’90 diede vita al fenomeno delle collabo. Diciotto sono i marchi che Gvasalia ha chiamato a partecipare nella realizzazione di questa grande collezione.

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Ad ogni marchio è stato assegnato il compito più congeniale alle proprie competenze. In questo modo i piumini sono stati affidati a Canada Goose, gli stiletti al maestro Manolo Blahnik, i denim a Levi’s, i cargo pant a Carhartt WIP, gli zaini ad Eastpack, le stringate a Church’s, le tute a Reebok e via dicendo. Il risultato è stato dirompente. Una sfilata che segnerà negli anni un solcotra la moda del passato e quella del futuro.Vetements nasce nel 2014 da un’intuizione dei fratelli Gvasalia che insieme ad altri sette creativi “anonimi” crearono una realtà dal sapore sovversivo ed anticonvenzionale che fece subito breccia nei cuori dei Millenials. Se Guram Gvasalia è il motore commerciale della nuova etichetta, Demna ne è il cuore creativo. Diplomato presso la celebre Royal Academy of Fine Arts di Anversa, negli anni ha accumulato esperienze presso gli studi creativi di Maison Martin Margiela e Louis Vuitton. Nel 2015, inoltre, Demna è stato scelto dal managment di Balenciaga come successore di Alexander Wang alla guida della maison. Lo scorso inverno i due fratelli georgiani sconvolsero il mondo della moda tradizionale proponendo delle t-shirt marchiate DHL identiche a quelle dei fattorini. Le magliette uscirono con un retail price esorbitante e nonostante ciò andarono sold out nel giro di pochissimo tempo. Se il gusto creativo può essere discutibile, di certo non si può dire che i due fratelli Gvaslia non siano geniali. E la recente sfilata ne è l’ulteriore conferma.

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