Il lusso a Venezia è al T Fontego Dei Tedeschi

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Ultimi ritocchi al “DFS T Gallerias Venice – Fontego Dei Tedeschi” di Venezia che il primo ottobre aprirà le sue porte al pubblico.
L’ intervento di recupero ideato dallo studio olandese OMA, condotto da Ippolito Pestellini Laparelli, Silvia Sandor e capitanato dall’archistar Rem Koolhaas, è giunto al termine e il Fondaco dei Tedeschi a Venezia si mostrerà nella sua nuova veste di primo grande negozio della DFS Luxury in Europa.

 

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Acquistato nel 2008 dal gruppo Benetton per la considerevole cifra di 53 milioni di euro, il Fondaco dei Tedeschi è un edificio risalente al 1228, venne costruito come base commerciale per i mercanti tedeschi, fu trasformato in dogana sotto il dominio di Napoleone ed infine fu sede postale con durante la dittatura di Mussolini e fino quasi ad oggi .
Si tratta di una delle architetture più grandi e riconoscibili sul Canal Grande di Venezia, rappresentata nei quadri di Canaletto e fotografata innumerevoli volte come cornice del ponte di Rialto. Il nuovo abito che il Fondaco indosserà è ben descritto dalle parole del presidente DFS Philippe Schaus: «Con il nostro intervento vogliamo anche recuperare il ruolo di collegamento del Fondaco tra città e commercio che ha sempre avuto. E accanto all’esposizione e alla vendita di prodotti di lusso ma anche legati all’artigianato veneziano e alla migliore qualità italiana, organizzeremo anche una programmazione costanti di eventi culturali. Vi assicuriamo che Dfs ha un profondo rispetto del ruolo del Fondaco tra cultura e storia».

 

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9000 m² ridisegnati solo internamente, visto che lo status giuridico di ‘monumento’ concesso nel 1987 vieta qualsiasi cambiamento, si basano su una nuova sequenza di spazi e prospettive evitando il concetto di ricostruzione nostalgica del passato come immagine sacra di rappresentanza storica.
Anche se muto testimone di un lento spopolamento della città, la ristrutturazione di OMA, sia discreta che ambiziosa, intende ridare vita e contemporaneità non solo ad un palazzo veneziano ma anche ad una città sempre più prestigiosa e al passo con i tempi.
L’edificio si sviluppa in verticale attorno ad un cortile centrale in riferimento allo storico progetto architettonico e urbano del campo a Venezia. Ai piedi un nuovo pavimento in acciaio e vetro e la copertura, che chiude anche il cortile è un rifacimento dell’esistente creato nel XIX secolo con una grande terrazza in legno dalla vista spettacolare sulla città.
Gli ingressi dal Campo San Bartolomeo e dal ponte di Rialto, utilizzati dalla gente del posto come scorciatoie, sono stati mantenuti e così alcuni aspetti della costruzione, persi nei secoli e resuscitati in forma contemporanea.

 

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Il grande telo che riveste l’immenso cantiere sta piano piano svelando gli interni, dove gli operai edili hanno passato il testimone agli arredatori, al comando dell’architetto britannico Jamie Fobert, per allestire le 60 boutique dell’impero commerciale del lusso a Venezia.
E a noi di Bobos, non ci resta che aspettare qualche settimana per dare un’occhiata!

Foto di Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti.

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