Una grande area verde per scoprire il legame tra birra e natura, tra birra e terra. Un vero e proprio parco della birra da costruire insieme attraverso un progetto di crowdfunding. Come? Diventando Gardener. Ma andiamo per ordine, riaprendo questo grande libro dalla sua prima pagina.
Oggi la birra Baladin la si vede su tante tavole, su tanti scaffali e anche in giro per il mondo.
Tutto ha inizio nel 1986 in Piemonte, a Piozzo per la precisione, terra di vino per antonomasia. Stiamo parlando di Langhe! E qui Teo Musso inizia a realizzare sogni e concretizzare passioni, quelli per la birra artigianale, che nel 1996 porteranno all’apertura del suo primo brewpub. Grazie a Baladin accanto alle vigne iniziano ad essere coltivati anche luppoleti. Un pioniere, che aprirà le danze di un fenomeno italiano e internazionale destinato a rinascere e a prendere il volo.
Open Garden è il nuovo progetto di Teo Musso, sempre teso verso qualcosa di nuovo; è un progetto di condivisione allo stato puro per amanti della birra, per i gastronauti e tutti coloro che vogliono scoprire questo mondo o semplicemente di quelli che vogliono godere di una giornata diversa dal solito. Un progetto dove il legame con la natura diviene protagonista, dove suonare insieme, mangiare insieme, bere birra insieme, andare al mercato, comprare il pane appena sfornato e fatto con le farine autoprodotte è normale. Insomma: condividere esperienze quotidiane in un villaggio ideale. Far incontrare il mondo contadino e la tradizione con la modernità delle idee e della vita di tutti i giorni. Tutti prodotti della terra e dalla terra, da portarsi a casa oppure consumare lì dopo esserseli cucinati sulle griglie dell’area pic-nic.
Un sogno? Pare proprio di no.
Per realizzarlo Teo Musso ha scelto la via del crowdfunding: del resto quello che verrà alla luce per tutti deve essere condiviso da tutti, anche nella sua creazione. Ed ecco che il filo tra concetto di comunità effettiva e web community diventa sottilissimo, si perde. Perché attraverso il web nascerà qualcosa di estremamente vivo, tangibile, sociale e sinergico. Il web che esce dal web e si fa realtà. “Abbiamo bisogno di luoghi dove stare assieme” dice Musso. E in fondo quando le idee sono belle, genuine, sane e ispirate la separazione tra vecchio e nuovo, tra antico e moderno scompare, ma tutto si fonde in un’unica grande visione.
La visione si geolocalizza, ha bisogno di una “casa”: l’ Open Garden di 73.000 metri quadrati graviterà intorno alla sede di produzione, ovviamente, dove vedere e toccare con mano il metodo Musso, che prevede la rifermentazione in bottiglia. Oltre al birrificio anche il luppoleto e il campo d’orzo e soprattutto la bellissima Cascina ristrutturata, cuore di questo piccolo mondo.
La visione verrà anche festeggiata con la creazione di una birra ad hoc: la Baladin Open Garden che potrà essere degustata solo qui, alla spina e non in bottiglia. La birra di un luogo. Ed ecco un’altra storia di legami.
“Una piccola Woodstock di agricoltura elementare”, così Joe Bastianich definisce l’Open Garden, perché in fondo stiamo parlando davvero di questo.
Teo Musso definisce l’Open Garden un sogno di tutti, non solo suo. Del resto attraverso la piattaforma di Crowdfunding #opengarden è possibile contribuire. E in cambio? Non solo la possibilità un giorno di vivere questo luogo, ma anche di godere subito di alcuni premi e riconoscimenti, dalla Magnum di prodotto speciale ad un corso di degustazione, ma anche una cena speciale, dei voucher di degustazioni o incontri con maestri birrai e partecipazione alla raccolta del luppolo e molto altro.
Abbiamo tempo fino al 19 Novembre! Basta andare qui su INDIEGOGO e versare la quota che si preferisce in base al “premio” che ci si vuole aggiudicare.
Buona birra a tutti!