Toyboy Must have winter edition

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Era tutto così nuovo quando la bellissima e quarantennissima Demi Moore si faceva Ashton Kutcher e agli occhi di tutti sembrava eresia pura. Appiccatele fuoco, donna e madre snaturata!

Questa folle donna si accompagnava ad un ragazzo di 20 anni più giovane, era il 2003 e i tempi non erano maturi, o forse non erano marci (scherzo). E’ passata poco più di una decade e guarda un po’, ando vai se il toyboy non ce l’hai.

Ogni donna non ammogliata (o quanto meno mi piace pensarlo) over trenta ha provato il toyboy. Non certo per sfida con Demi, percorritrice di questa spassosa realtà, ma è quasi matematico che la donna moderna incappi, nel corso della sua vita da single, in questa specie animale, già, perché spesso è quello che piace del giovanotto, il suo essere bestia/bestiola.

Carta di identità del toyboy:

  • età tra i 18 ed 25 anni
  • attraente
  • prestante
  • squattrinato
  • spinto

L’incontro con questo mammifero avviene nei più banali dei luoghi: discoteca, locale, palestra, circolo del tennis, posto di lavoro, è, come dicevo, casuale, raramente ricercato. Infatti, nella testa della donna, che dopo i trenta ha già in parte una mentalità materna, non balena spesso l’idea di farsela con uno tanto più giovane, per cui tutto nasce per caso. Una parola gentile, uno sguardo troppo esplicito, un sorriso appena accennato. Il luogo dell’incontro casuale diventa poi un appuntamento fisso, tacitamente concordato.

 

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Da lì si innescano meccanismi fondati primariamente sul sesso. Sull’ammiccamento. Sull’arte della seduzione, che pare un gioco ma finisce in tragedia. E’ tutto molto divertente ed eccitante finché non avviene il misfatto. E’ stimolante venire a conoscenza di un corpo molto giovane quando il tuo è in una fase diversa, quando ti accorgi che la pelle della sua schiena o del suo petto è molto ma molto più morbida della tua delle gambe, assiduamente impomatate di crema e oli idratanti. E’ quasi filmico sentire quelle botte di ormoni che ti prendono all’improvviso ovunque tu sia, scaturendo da un non-nulla, perché principalmente non è il dialogo che tiene vive queste relazioni, non c’è un feeling mentale, nelle ore che trascorri col toyboy nella tua testa c’è sabbia che scorre e ormoni impazziti.

Ma quello che ti lascia più sconvolta è che tu hai alcuni anni di esperienza alle spalle, dall’alto dei tuoi 30, 35, 40, ma lui, lui dove l’ha imparata quella cosa? Ma è cresciuto a pane e film porno? Ma veramente si può fare questa cosa qui?! non pensavo fosse nemmeno fisicamente plausibile, e via di considerazioni su come, la ginnastica da letto, ti sia stata sconosciuta fino al suo arrivo, l’arrivo di questo ometto che avrà sì e no 5-6 anni di esperienza sessuale alle spalle. Ma non è solo l’atto in sé. Sono i preliminari, è che ti rivolta come un calzino, che ti spettina come non aveva mai osato fare nessuno e che sembra guardarti come se non esistesse nulla al di fuori di te, perché in tutto questo, la cosa pazzesca e pericolosa, è che è perdutamente innamorato di quello che dici, di quello che fai, di come ti vesti, della tua carriera, del tuo modo di vivere, della tua autonomia.

 

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Tu invece, lo guardi inebetita per le lezioni di kamasutra ma dentro di te tieni quel distacco che prima o poi gli piomberà in testa come una ghigliottina, ammattendolo. Perché lui ti piace ma è piccolo, è immaturo, non è alla tua altezza, non potresti mai presentarlo alle tue amiche, non saprebbe tener loro testa ne sostenere conversazioni, non potrebbe vivere una storia seria, uno che ti scopa così non può avere storie serie dai…, non c’è futuro, non si potrebbe vivere insieme, eh, sai, lui sta ancora con mamma e papà e deve avvisare se non torna a dormire, non si può uscire a cena o andare in ferie, sta studiando, i soldi dove li trova? vuoi mantenerlo tu? no vero?! quindi sai già che ti divertirai fino a quando non ti divertirai più, che tanto questa storia è un vicolo cieco. Per te. Perché lui, invece, in te ha trovato la terra promessa. E mo’ so c…i.

Bello il sesso, fantastico ma basta così grazie. Ma lui non si stacca, non molla la presa, non capisce che può finire e che non sarai tu la madre dei suoi figli, ne tanto meno sua madre, quella che gli paga università, serate e gli lava la roba da palestra… In meno di pochi mesi l’incubo. Perché a vent’anni le emozioni sono amplificate e la dignità sai raramente cosa sia, devi ancora imparare molto, parte così la situazione tragicomica di lui che si comporta da ragazzino (ma dai, allora esiste un’età biologica?!), e tu che rivivi dejavù dei tempi delle superiori.

Alla fine ce la farai a scollartelo, lui non ci metterà molto a trovarsi un’altra donna più grande di lui o una fresca coetanea che gli permetterà di vivere un storia morbosa come solo in adolescenza si può fare, allora lì sarai salva. L’importante è non perseverare, non fate come la Lory!

 

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