OK, i social hanno cambiato tutte le dinamiche della seduzione. Non mi riferisco alle app apposite (di cui abbiamo già parlato), parlo proprio di Facebook, Instagram e persino Linkedin, Cristo, un social finalizzato alla professione e alle connessioni lavorative, manco facessimo le pornostar di mestiere.
Non penso sia sbagliato iniziare una conversazione su un qualsiasi social, per carità, ma est modus in rebus. Se ricevo un messaggio da stalker pervertito, a tuo parere, piccolo uomo dal piccolo cervello, quanto pensi possa essere invogliata a risponderti?! Sarò sempre più propensa a prendere in considerazione un “Ciao, non ci conosciamo ma mi piacerebbe sapere qualcosa di te” piuttosto che un “Che gnocca che sei”. Un po’ di tatto. Ma di preciso, cosa c’è nella testa dell’uomo nel momento in cui scrive queste idiozie? Gli ormoni mandano avanti il mondo ma a tratti vanno anche controllati. Per questo ci distinguiamo dalle bestie no?!
Detto questo facciamo dell’ironia su qualcosa che, in realtà, somiglia più ad una minaccia che ad un invito ad uscire insieme.
Vi riporto, con grande gaudio e sconvolgimento, alcuni esempi di ciò che ricevo nella posta dei miei social personali. Buone risate, buona ansia.
Foto di me in costume. Didascalia: “Mi attizzi”. Il tutto da una persona che già conoscevo bene. L’imbarazzo vero, risposta mia: “E come la mettiamo?”. Nel senso, devi proprio essere fuori da te per scrivere una frase del genere, soprattutto se, oltre a conoscere te, conosco la tua fidanzata. Il problema è solo tuo perché anche se io provassi una benché minima attrazione verso di te, dopo questo hai una croce sopra, morto, caput proprio. Lo squallore è qualcosa che è meglio evitare in qualsiasi tipo di rapporto.
“Ti voglio”. Ricevuto da sconosciuto. Io vado dai carabinieri. Questo è un messaggio che mi ha riempito di inquietudine. Ma chi sei? ma cosa vuoi?! Il messaggio rimarrà per sempre ignorato, nella speranza di non dovermi mai imbattere nella persona per strada, per caso. Questo è il classico stalker che potrebbe diventare un serial killer, ve ne rendete conto??
“Se passi da Milano avvisami che ci prendiamo un aperitivo”. Certo. Se passo da Milano scriverò proprio a te, che non so nemmeno chi ca..o sei. Ci facciamo un bell’americano, ci sbronziamo e finiamo a letto insieme. Sì mi sembra una cosa intelligente. Se c’è una cosa che mi ha sempre detto mia mamma, e che tutt’ora mi dice, è “non accettare passaggi dagli sconosciuti” figurati se li raggiungo di proposito.
“Passate buone vacanze?”, ricevuto da sconosciuto. Dio che pauraaaaa!! ma tu come fai a sapere che sono stata in vacanza che il mio profilo FB è blindato? me l’ha scritto esattamente il giorno dopo che sono tornata dalle ferie, ma chi sei? Ma cosa vuoi? Ma che diamine te ne frega delle mie vacanze, non puoi interessarti a qualcosa di utile alla società? AIUTO.
“Sei sulla rivista tal dei tali, bella foto”. Parliamoci chiaro. Mi vedi su un giornale e ti preoccupi di andare su Facebook, cercare il mio nome e addirittura scrivermi in privato. Ma come stai messo?? non sono una modella, non sono un personaggio pubblico, se ero su una rivista era solo come autrice di qualche articolo, in una foto seria e professionale. Ci vuole tanta perversione, a mio parere, per fare quello che hai fatto, e anche qui, pure tu, mi hai riempito il cuore di ansia. Grazie.
Chiudo con il più semplice e scontato dei messaggi ricevuto
“Ciao”. Ricevuto da innumerevoli sconosciuti. Io capisco che salutare è buona educazione e rispondere sia cortesia ma che senso ha? Davvero pensi che un ciao comporterà l’inizio di una conversazione che potrebbe finire in tragedia?
Lasciatemi stare che io la selezione degli uomini la faccio anche in base alle parole che mi dicono, i vostri messaggi non meritano nemmeno la lettura.
Ciaone.
