Nessuno squat è stato mai così piacevole. Prendete le scarpe da ginnastica, mettetevi un pantalone comodo che stamattina andiamo al Museo. Avete capito bene, anzi benissimo. Fate ciao ciao alla – noiosissima – palestra perché oggi è di moda allenarsi al museo.
Museum workout è l’ultima iniziativa firmata Met di New York che propone un allenamento del tutto unico, durante le prime ore del mattino, godendosi un Van Gogh o un Vermeer, perché no, anche un Picasso.
Il programma è il frutto di una collaborazione tra la compagnia di danza americana contemporanea Monica Bill Barnes & Company e la scrittrice-illustratrice, Maira Kalman. Un progetto multidisciplinare – si legge nel sito del Met – che permette, a piccolo gruppi alla volta, di intraprendere un viaggio attraverso il Museo prima che il museo apra le sue porte al pubblico. In una maniera del tutto eccezionale.
Kalman seleziona le opere d’arte da visionare lungo il percorso e alla colonna sonora dell’allenamento si mescola la sua voce registrata. Gli esperti dicono che iniziare la giornata con un poi di movimento migliora la vita. Il Met pensa, per sua missione, che l’arte migliori la vita, e ha unito le cose. E ha vinto la sfida verso anche coloro che al museo non ci vanno poi così di frequente.
Certo è che il Met non è arrivato primo per tempistica – ma primo sì per il miglior allenamento – ma a precederlo vi sono anche altri progetti. Il Philadelphia Museum of Art ha infatti già ospitato l’estate scorsa bootcamp e workout pet e kid-friendly nel suo giardino e ora, il mercoledì dalle 18, propone lezioni di Dhyana Yoga. Lo Yoga va fortissimo all’interno dei musei: puoi praticarlo anche al Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona, al MoMa di New York partecipando alle “Quiet Mornings“ (dalle 7.30 alle 9.30 di ogni mercoledì) e al Victoria & Albert Museum di Londra prendendo parte alle lezioni di “Yoga Breakfast”. Sul nostro stivale si può praticare al MAXXI di Roma ma anche al Museo Diocesano di Milano, che propone lezioni fino alla fine di aprile.
Mens sana in corpore sano. Ma anche corpore sano in mens sana. è proprio il caso di dirlo.
“So, go. Take a walk in the Museum”.