“THE MAN WILL BURN AGAIN”

LA CITTA` DI MR. HARVEY

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A pochi mesi dalla trentunesima edizione del Burning Man, Larry Harvey, il fondatore ci dà un triste addio. Poche sono le notizie circolate durante il mese di Aprile per fornire updates sul suo stato di salute, quello che si sa e` che il 28 Aprile se n’è andato in seguito a un ictus avvenuto qualche settimana prima.

Il visionario e` stato il fondatore della Black Rock city, una città temporanea che viene costruita nel magico deserto del Nevada per ospitare una community di persone che festeggia il culto della libertà creativa e individuale, con uno stile alquanto radicale e anti-conformista. Tra l’ultima settimana di Agosto e la prima di Settembre la metropolis apre le sue porte e ci si catapulta, per otto giorni consecutivi, in uno spazio utopico, quasi surreale, dove sono la musica, le danze, le performances e anche l’LSD a battere il tempo.

Per i più conformisti il Burning Man non è altro che un festival per hippies, per altri invece un’occasione per liberare la propria mente e credere che tutto sia possibile. La città di Mr. Harvey smantella qualsiasi schema sociale: il denaro improvvisamente perde importanza perché l’unica forma di transazione accettata e` il baratto, con la conseguente sparizione del concetto di “classe sociale”; i partecipanti, che nel 2017 sono stati quasi 70.000, si attrezzano per convivere con le condizioni climatiche tipiche del deserto e con il disagio di non potersi lavare per l’inesistenza di docce, ognuno deve contare sui propri mezzi perché la città non offre alcun tipo di struttura; tra i colori sgargianti di mise carnevalesche si vedono i corpi nudi di quelli che ballano ai piedi di installazioni artistiche giganti, che di notte si illuminano con luci a LED; la musica, in tutto questo, non si ferma mai.

Il primo Burning Man risale al 1986 e fu organizzato nella famosa Baker Beach di San Francisco come protesta contro lo status quo. Il clima di fermento degli anni ’80 si respirava anche nel settore della tecnologia, dove l’innovazione faceva passi da gigante. Correva l’anno 1984 quando Apple lanciò il primo Macintosh; non e` quindi un’assurdità trovare un’analogia tra il radicalismo che caratterizza il Burning Man e la mentalità proiettata verso l’innovazione che ha sempre caratterizzato la Silicon Valley, entrambi condividono lo stesso pensiero del “l’utopia può diventare realtà, basta crederci”!  Il Burning infatti non e` una meta solo per i giovani che desiderano provare un’esperienza fuori dal comune, ma e` una destinazione divenuta molto popolare anche tra le star del cinema e i billionari che muovono l’economia della Silicon Valley.

Artisti da ogni parte del mondo approdano nel Black Rock Desert per creare sculture e installazioni monumentali davvero “breathtaking”, rendendo il Burning innanzitutto una manifestazione artistica di portata internazionale; famosissima e` la scultura di 24 metri in legno, creata per il Burning Man 2014, dal titolo “Embrace”, dove vengono rappresentate due figure umane che si abbracciano in onore delle relazioni umane. La scultura, costata quasi 226.000$ e` stata bruciata, come avviene ogni anno secondo il rituale del Burning Man.

 

Anche quest’anno, nonostante la morte del fondatore abbia tristemente segnato tutta l’organizzazione e i sui “discepoli”, la Black Rock city aprirà nuovamente le sue porte e “the man will burn again”!

“If you bring a little soul to the encounter,
maybe you’ll see something you didn’t look for;
maybe you’ll open your heart a little,
and see things that you didn’t imagine.”

 

 

 

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