Wait and See. In questo momento di ripartenza, è quello che stiamo facendo tutti noi con le dita incrociate per scaramanzia. Aspettiamo e vediamo, sperando con tutto il cuore che l’odioso coronavirus diventi quanto prima possibile un brutto ricordo. Eh sì, perché in fondo stare a vedere è un fiducioso invito all’ottimismo. Al soprassedere con leggera nonchalance e al non fasciarsi la testa anzitempo. Bene. Sappiate che a Milano, proprio nella regione più colpita dal Covid-19, Wait and See non è solo un modo di dire. È un concept store che sprizza colore e positività fin dalle vetrine. Da poco, ha anche un e-store.
Da sempre Wait and See è un punto di riferimento per le milanesi più raffinate. Ci vanno solo con le amiche che l’hanno già scoperto, affinché resti un segreto per poche iniziate. Anche perché si trova al civico 14 di Via Santa Marta, una vietta defilata e quasi deserta. Eppure paradossalmente centralissima, a pochi passi da Piazza Duomo. In ogni caso, è una caverna di Alì Babà per chiunque ami giocare con la moda per reinterpretarla secondo il proprio stile personale. Abiti divisi per cromie, oggetti introvabili, accessori intriganti: tutto invita a lasciarsi andare, sperimentare, osare.
Dietro a questa piccola istituzione per fashioniste, c’è Uberta Zambeletti. Esteta e creativa poliedrica, ha studiato a Madrid, Parigi e Londra, con un HND in Textile Design alla Chelsea School of Art e un MA in Fashion Knitwear al Royal College of Art. La sua carriera l’ha vista fashion designer, stylist, decoratrice d’interni, art director e consulente per grandi marchi di moda nazionali e internazionali.
Per Uberta, la moda assurge a una dimensione di libertà ludica. Estremamente di tendenza, eppure lontana da ogni diktat.
Di sicuro, sentirsi belle giova all’umore. E quando si è felici, è più facile credere che la vita è bella. Uno dei mantra preferiti di Uberta e della sua moda che va oltre la moda.
