Il mare blu di Tunick

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Se negli ultimi giorni avete visto passare sotto i vostri occhi molte foto con tanti uomini blu, no, non era un ritorno in grande stile dei Puffi – ahimè – e nemmeno un remake di Avatar. Curiosi? Ora vi racconto di cosa si è trattato.

 

I nudi blu di Spencer Tunick a Hull

 

La mattina del 9 luglio un gruppo di 3.200 persone completamente nude e completamente dipinte in quattro diverse tonalità di blu si sono radunate nella città inglese di Hull, nello Yorkshire, per farsi fotografare da Spencer Tunick. Si tratta dell’ultima performance del fotografo e artista statunitense specializzato nella fotografia collettiva con particolare attitudine per la collettività senza vestiti in ambienti molto diversi, e talvolta opposti tra loro.

 

L’idea alla base dell’ultima performance è in realtà molto semplice e perfettamente in linea con la sua carriera che dal 1994 conta più di settanta opere di questo genere: il fotografo americano ha preso in considerazione il rapporto fra la città di Hull e il mare, estendendosi la città sulla sponda sinistra del fiume Humber, a pochi chilometri dalla sua foce e dalla costa orientale dell’Inghilterra. Da qui la, ovvia, necessità di incentrare la poetica della performance sul colore rappresentativo del’ acqua.

 

I nudi blu di Spencer Tunick a Hull

 

Ma l’aspetto più interessante di tutta questa storia è stato probabilmente il capitale umano che ha partecipato all’happening e di fatto ne è stato il protagonista: una varietà di persone affascinante che hanno deciso di partecipare perché poteva essere una cosa divertente, altre perché erano appassionate d’arte, qualcuno che ha confessato di essere stato spinto «da un desiderio inconscio di esibizionismo». Non così inconscio, probabilmente. C’erano pancioni, stampelle e sedie a rotelle, qualcuno per caso aveva detto che gli inglesi erano dei puritani?

 

I nudi blu di Spencer Tunick a Hull

 

Tunick, che ha realizzato le fotografie su commissione della Ferens Art Gallery di Hull per celebrare la nomina della città a capitale britannica della cultura del 2017, ha commentato: “C’è qualcosa che mi ispira nel rapporto tra il corpo umano e lo spazio pubblico. Il corpo naturale, morbido, vulnerabile, contro il mondo del cemento: il contrasto crea una dinamica che trovo molto interessante”.

 

Oltre a qualche ciclista che non è riuscito a trattenersi dal dare sbirciatine durante la performance, tirando le somme l’unico problemino è stato causato dalla vernice con la quale i partecipanti si sono auto-dipinti: una ‘ sopravvissuta’ ha raccontato di essersi alla fine molto commossa ma che lei e il suo ragazzo, giorni dopo, si stanno ancora togliendo dalle orecchie della vernice blu.

 

I nudi blu di Spencer Tunick a Hull

 

I nudi blu di Spencer Tunick a Hull

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