Tra sogno e realtà, tra volume e leggerezza: alla scoperta del delicato universo di Aurore Bano

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Scatti che ci trasportano in luoghi lontani, dove geometrie e volumi vengono resi dolci ed eterei dall’alternarsi dei colori pastello. La protagonista è la realtà, sezionata in modo preciso da uno sguardo delicato e puro che le fa assumere dei toni magici, quasi di fiaba.

 

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A guidarci è lo sguardo di Aurore Bano, la fotografa parigina alla quale gli spazi della galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura dedicano la prima mostra personale in Italia, curata da Francesca Borgonovo. Color Space Resonances, è questo il titolo che è stato dato all’esposizione. E che riassume in tre parole il percorso che ci guida alla scoperta dell’universo di Aurore.

 

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Attraverso le fotografie esposte in galleria ripercorriamo il viaggio della giovane artista in Spagna, Francia, Scandinavia e Islanda nel 2016. L’architettura ha un ruolo preponderante nei suoi scatti: è l’elemento che riconduce all’ordine, è lo spazio in cui il colore si esprime e trasmette con forza il suo potere evocativo, quell’eco che a volte ricorda il rumore delle onde del mare, altre l’assordante silenzio dei ghiacci sconfinati. Tutto sembra immutabile nelle foto di Aurore Bano, una dimensione in cui l’assoluta bellezza del sogno incontra e addolcisce ogni angolo della realtà.

 

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Ci sono poi i paesaggi immortalati dalla Canon AE1 e dalla Rollei 35SE di Aurore, dove la natura si mostra con raffinata eleganza, imperturbabile maestosità. Non c’è mai tensione nelle sue foto: tutto è bilanciato, ogni particolare è studiato nei minimi dettagli. Luci e ombre scolpiscono i volumi, conferendo ad ogni scatto una fissità monumentale che, allo stesso tempo, non perde mai la delicatezza.

L’opera di Aurore sembra basarsi sull’ossimoro: i volumi diventano leggeri, ciò che appare immutabile è allo stesso tempo effimero, l’indomabile natura è quieta, la vastità e l’immensità possono essere contenute in un solo scatto.

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Se dovessi scegliere una foto tra tutte quelle esposte, sceglierei questa. L’ho guardata, ed è risuonata in me l’eco del verso di Pascoli “bianca bianca nel tacito tumulto una casa apparì sparì d’un tratto”.* Perché le fotografie di Aurore Bano sanno farci cogliere la bellezza in quanto tale, senza farci pensare al lavoro meticoloso, alla precisione necessaria per permettere ad ogni osservatore di coglierla. Proprio come fosse una poesia per gli occhi.

 

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*La poesia di Giovanni Pascoli in questione è “Il Lampo” e, sì, forse viene in mente solo a me per un’evidente deformazione letteraria che spero possa essere contagiosa!

La splendida mostra di Aurore Bano è in corso alla galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura in Corso Garibaldi, 125 a Milano fino al 22 gennaio.

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