Gap+GQ…….The coolest designer on the planet

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Per 10 anni, GQ America ha selezionato le migliori label di “casa”, come parte del loro progetto annuale “Best Menswear Designers in America”, che inoltre negli ultimi 6 anni, ha portato questi designer a realizzare un’esclusiva capsule con Gap. Questa volta si cambia e il focus si sposta a ricercare le label più “coolest” appunto, in tutto il pianeta. Sull’asse Parigi, Brooklyn e Tokyo, questa collabo/collection prende vita. Il brand Gap, o per meglio dire The Gap Incorporeted, di cui fa parte insieme a altri marchi come Banana Republic e Old Navy, nasce nel 1969 ad opera dei coniugi Donald e Doris Fisher. Oggi si fa davvero un bel regalo, legando il suo nome a dei brand, che sono secondo me davvero i paladini di quello stile, che troppo spesso, viene aggredito dall’hypebeast quotidiano. Il primo, atterra direttamente su una città che profuma di moda, ovvero Parigi.

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Li troviamo AMI e la mente e la mano del suo creatore, Alexandre Mattiussi, che ha nel suo C.V.  lavori con Dior e Givenchy. Nelle sue creazioni è vivo questo “stile francese”, unito a quella praticità degli abiti streetwear e sportwear. Quindi spazio a denim e pantaloni dalla gamba stretta ma non skinny. Maglieria in cachemire, sia colorata che con pattern a strisce. Tee e felpe con il logo del “cuore” per Gap. Non mancano completi dal tocco sartoriale, ne outerwear come parka, cappotti e giacche a “quadrettoni”. Da Parigi arriviamo ad uno dei boroughs più belli di NYC, cioè Brooklyn, dove incontriamo la label Kinfolk. Nata nel 2010, prima come un spazio eventi e caffetteria, è divenuto l’headquarter di molte crew di skater e delle scena dei graffiti e grazie a questi, ha iniziato a produrre magliette e felpe, ritagliandosi un bello spazio in questo mercato. Il suo fondatore Jey Perie, mette in pieno le sue idee in quello che realizza, dove quel senso di stile easy e relaxed è dato da una forte ispirazione al mondo urban e workwear. Nei suoi capi non mancano felpe girocollo e con cappuccio, cargo e carpeneter pant. Anche le magliette vanno da quelle più plain, a quelle con la bella stampa di una faccia di tigre. Bomber e parka ci riscaldano per questo inverno e accessori come sciarpe in stile “tifoseria”, cappelli e tote bag, concludono l’outfit di Mr Perie.

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L’ultima fermata è secondo me l’eldorado di quello che chiamiamo streetwear/high-end streewear, ovvero Tokyo. Qui a fare gli onori di casa sono Yasuto Kamoshita e Poggy, in altre parole, United Arrows. I due raccontano come si vedano come padre e figlio, dove uno è più attento a quello che avviene nelle “strade” e l’altro è una guida essenziale e matura. Come brand, i loro caposaldi sono l’amore per i tagli sartoriali e quello stile avant-garde abbinato al casualwear. Per questo non possono non essere presenti pantaloni a “palazzo”, denim in stile sashiko, ovvero l’arte giapponese di rinforzare le impunture in modaltà decorativa, il kimono bellissimo con la stessa feature. Pezzi classici come il down jacket, anche questo in tela jeans, felpe a girocollo e con cappuccio con il logo con la scritta che richiama alla collaborazione. Camicie a quadri e altre con colLo alla coreana, completi, magliette brandizzate e un favoloso cappotto in lana e una bellissima a tuta da lavoro grigia. Il tutto così dannatamente japano. Le tre collezioni sono disponibili sull’on-line di Gap ed in esclusiva in Italia, per gli store di Roma e Milano.

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