Il design sostenibile: quando la medusa non fa male

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copertina

 

Sperimentazione, sostenibilità, evoluzione: in fondo è questo che ci si aspetta scrutando curiosi e anche un po’ annoiati i progetti dei giovani designer in mostra a Lambrate durante la Milan Design Week. Superati l’iniziale diffidenza e quasi disgusto (ammetto!) per l’origine animale del prodotto – tocca sempre fare i conti con la coscienza animalista – la scoperta dello studio condotto dalla studentessa olandese Charlotte van Alem denominato Medusae project mi ha inaspettatamente rapita. Si tratta di un vero e proprio tessuto ricavato interamente dal collagene delle meduse, un materiale impermeabile e molto resistente, ecologico e assolutamente sostenibile, impiegabile per chissà quanti utilizzi. A causa del cambiamento climatico, della pesca eccessiva e del crescente inquinamento, il numero di questi animali è cresciuto in maniera esponenziale, creando un vero e proprio dissesto nell’equilibrio dell’oceano. Mi sembra opportuno specificare – per il suddetto dovere – che le meduse non vengono pescate ma più semplicemente raccolte sulla spiaggia su cui purtroppo finiscono spesso. Viste le premesse, non resta ora che aspettare di vedere le reali applicazioni di questo promettente materiale, che tra creatività e tecnologia non farà fatica a trovare applicazioni uniche e innovative.

 

 

immagini  © Charlotte van Alem

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