REFORMATION

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Se qualcuno ancora associasse la moda ecosostenibile ad abiti destrutturati dai materiali grezzi, si ricrederebbe subito davanti alle collezioni di Reformation. I capi di questo fashion brand di Los Angeles, il cui motto è “we make killer clothes that don’t kill the environment”, sono raffinati, glam e sensuali. Ben lungi, insomma, dal poter essere considerati un compromesso.

 

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Il marchio è stato creato nel 2009 da Yael Aflalo. Utilizza tessuti ecosostenibile oppure giacenze vintage. Ricorre a fonti di energia rinnovabile, materiali non tossici biodegradabili e ricicla il packaging, per ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle collezioni. Inoltre, rispetta gli standard ambientali e sociali (perfino le quote rosa nel management) in modo rigoroso e trasparente.

 

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H&M è stato uno dei pionieri del trend ecosostenibile con la sua linea Conscious. Tuttavia, i dati parlano chiaro: secondo i dati riportati di recente da Luxury Society, tre millennial su quattro preferiscono spendere per un’esperienza che abbia anche ripercussioni etiche sulla società e sull’ambiente piuttosto che per il mero valore intrinseco del prodotto. Questo vale per i brand del lusso, ma a cascata sta coinvolgendo sempre di più anche il ready-to-wear. Non a caso il termine “reformation” evoca la riforma protestante del XVI secolo: i tempi sono ormai maturi per rinnovare le logiche produttive consolidate del fashion system.

 

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