Ci sono persone in grado di trasmetterti luoghi, tempi, sensazioni grazie alla maestria con cui lavorano il tessuto, grazie al modo in cui inventano forme nuove e, attraverso questi (capo)lavori, riescono a mettere in atto una simbiosi, fanno coincidere il loro sentire esattamente con il tuo, eliminando ogni distanza spazio-temporale, culturale, sociale. Queste persone sono i designer, quelli con la D maiuscola, quelli che mettono passione, amore, pazienza e sacrificio in tutto ciò che fanno, che non pensano al business, al successo, allo spettacolo, pensano alla moda come riflesso psicologico della società, come interpretazione della storia che stiamo vivendo, come espressione dei sentimenti comuni ad ogni uomo. Questo è il preambolo adatto a presentarvi una designer emergente, giovanissima, di 23 anni, laureatasi in Fashion Design a Milano. Si chiama Mattia Tripepi ed ha già dimostrato di avere i numeri per arrivare molto in alto vincendo una borsa di studio presso il FIT di New York. Le sue creazioni sono costruzioni plastiche di tessuti morbidi a cui viene dato un aspetto rigido, ispirate alla natura (stones, wind, carbon, air) e realizzate con grande minuzia e abilità. Vi consiglio di tenere in mente il suo nome, ho come il presentimento che a breve ne sentiremo parlare spesso…
