Un po’ ci ricordano le opere “povere” di Mario Merz, un po’ le ambientazioni della Famiglia Jetson, colpa dei cappellini fatti indossare alle modelle, ma forse anche delle forme e delle fantasie geometriche degli abiti stessi. Sto parlando del brand giapponese MintDesigns, di cui sappiamo poco ma di cui possiamo gustare la collezione a/i 2011, e fino a pochi giorni fa l’esposizione “Happy mistake!” al museo d’arte contemporanea di Taipei. E’ subito chiaro il modus operandi di questo marchio, improntato sull’utilizzo di pattern vivaci ed ai margini dell’optical. Vivacità anche nei colori, tutt’altro che invernali, e nella sfilata, costruita su una doppia passerella su livelli differenti, in un continuo scambio di attenzione tra sopra e sotto.