Focus on: 7th Berlin Biennale

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La settimana scorsa ho avuto modo di visitare la Biennale di berlino, trovando molto interessante la seconda sala dove si trovava una statua di Gesù simile a quella di Rio Janiero solo che quest’ultima rappresentava la copia del “Cristo Re” di Świebodzin in Polonia. Incuriosita da quest’opera di Mirosław Patecki ho voluto approfondire l’argomento grazie al supporto della mia amica Nadia.

Chi sei, presentati.
Nadia Skrzypczak, 27 anni Polacca. Sono una restauratrice ho completato i miei studi al Johannes Paul II University.

La Biennale quest’anno espone il tema della crisi del capitalismo globale, la Polonia come affronta questo problema?
Penso che il capitalismo gradisca molto i paesi post-comunismo come la Polonia, la gente sta praticando il capitlismo in un modo specifico – con un grande desiderio e uno stato di fame istantanea.
A mio parere dovremmo riflettere sul genere  di “fame„ che ci occorre, perchè ad oggi la Polonia è  in un processo di divorazione.

Cosa intendi per “Fame„?
Intendo una fame fisica e mentale: durante il comunismo la vita era grigia, gli scaffali nei negozi erano vuoti e la maggior parte delle perone rimaneva chiusa nelle proprie case. Secondo la filosofia comunista il cittadino non ricopriva un ruolo importante nella società, era solo un piccolo grigio uomo  senza particolare rilevanza. Il comunismo ha ucciso l’individualismo.Quindi quando è caduto il muro è tornata la libertà, gli scaffali dei negozi si riempirono di nuovo e la Fame spariva pian piano, vi erano nuove possibilità, nuove speranze.

Qual è la situazione socio-economica della Polonia?
Ci sono molti aspetti complessi su questo argomento … Posso solo dire che la Polonia è davvero in un processo di cambiamento e trasformazione, ma ci sono ancora molte situazioni grottesche. Il consumismo in  generale fa parte della vita quotidiana nelle grandi e piccole città, anche se molte famiglie vivono in condizioni molto al di sotto della media.

Sei religiosa?
Si.

La Polonia è il luogo di nascita del defunto Papa Giovanni Paolo II, amato da molti, lo stimavi?
Papa John Paul II fu adorato e rispettato per la sua mente aperta, la sua abilità di dialogo e le sue virtù di intelletuali. Penso però che per il cattolico polacco medio  lui non rapresentasse solo  un importante autorità eclesiasitica, molti credono che abbia ricoperto un ruolo fondamentale durante il comunismo in Polonia quando la chiesa polacca si è distinta tra le altre. Un altro aspetto interessante è come  i miei compaesani lo definiscono: “il nostro papa” come se chiamarlo così infondesse in loro un grande senzo di sicurezza… -Si l’ho stimato-

Cosa ne pensi di fanatismo religioso?
Penso che sia un soggetto difficile, la domanda principale è come definire “estremismo”, dove comincia, dove finisce?
Le persone in Polonia hanno forme diverse di culto, a mio avviso spesso esagerate. Non capisco tale approccio, ma sembra che queste persone ne abbiano bisogno  per diverse ragioni…

Ti piace il vostro nuovo monumento?
Non capisco il motivo per il quale è stato costruito, quello che represtenta o che scopo abbia.

Ti ho visto parlare con il designer della statua, ci dic di cosa stavate parlando?
Mi ha  confermato che è stato lui a progettare la statua di Cristo… che era onorato di essere stato invitato alla Biennale  per riprodurre una copia della testa  in scala originale,ed il suo lavoro parte dell’esposizione crea un contesto nuovo; felice anche dei video che mostravano i vari culti ed il processo di costruzione della statua in Polonia. Sottolinea poi che la sua statua è molto più grande di quella di Rio Janiero –  Io aggiungerei che la sua statua è stata costruita in un campo di fronte ad un grande supermercato popolare… eviterei i paragoni.

Cosa pensi della Biennale di quest’anno, ti è piaciuta?
Essendo Polacca, sono felice che ci fossero così tanti aspetti del mio paese, non mi aspettavo questo, sono andata alla Biennale 2012 senza alcuna aspettativa. Ho vissuto questa mostra in modo personale, perché vi erano esposti temi molto delicati per la Polonia, come la storia e religione, ho visto facce familiari in situazioni familiari, ma mostrati a mio parere, in modo un pò triste, la Polonia non è solo questo. Se lo scopo era quello di creare un dibattito penso che sia riuscito.

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