Meet Tom Kondrat

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È più o meno da quando è uscito questo disco che è nata la mia voglia di visitare l’Islanda. All’inizio mi prendevano pure per pazzo, poi la musica che proveniva dalla terra del ghiaccio e del fuoco iniziò a diventare di moda e molti si accorsero dell’esistenza di quell’isola.

E così diventò una meta turistica appetibile, alla quale io non ho mai smesso di guardare in tutti questi anni, continuando a documentarmi, guardando film, ascoltando album, leggendo qualche libro e altro ancora. Sperando un giorno di poterci andare.

Quando ho visto le foto realizzate da Tom Kondrat, sulla sua esperienza in Islanda, non ho ovviamente potuto fare a meno di riascoltarmi quei brani e di farmi coinvolgere dai paesaggi che così abilmente è riuscito a catturare.

Mi rendo conto che siamo praticamente a luglio, e che l’idea della neve, del freddo e di tutto quello che questo comporta, non rappresenti una proposta invitante, ma è proprio in questo periodo che l’isola dà il meglio di sè. Guardando le foto di Tom, mi viene da pensare che lui sia andato in un periodo invernale.  Ma credo che sia proprio la magia di quella luce, di quel clima rigido, che rendono questo suo lavoro suggestivo, con immagini che non sono artificiose e patinate, come spesso capita sfogliando book fotografici ambientati in Islanda.

Il lavoro di questo fotografo va ben al di là di questo progetto, e vi invito a dare un’occhiata al suo modo di interpretare la periferia inglese, così come la serie Stalkers o i suoi ritratti (alcuni di questi ambientati sempre nella terra nordica).

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