MUMM CODE: Artillerylane

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L’uomo per sua natura è portato alla continua ricerca, sia essa personale o materiale non importa purché sia un viaggio interminabile verso una determinata meta. Quest’oggi tocca ad Artillerylane, giovane brand che grande passione e sacrificio ha saputo farsi strada tra le mille insidie della moda proponendo prodotti mai banali. Questa è la loro storia.

Cosa vuol dire per voi fare questo lavoro?
Per noi prima di tutto è una passione sfrenata per quello che facciamo, motore trainante da quando abbiamo iniziato. Poi vuol dire sacrificio quotidiano, come tutti i lavori che si rispettino.

Cosa rappresenta per voi lo stile?
Qualcosa di personale, lo stile è tale quando è unico, quello che ognuno di noi si crea, quello che ci distingue dagli altri.
Unire più correnti, più tendenze e rendere propri abiti e accessori, questo per noi è lo stile.

Non aveste fatto i designer cosa vi sarebbe piaciuto essere?
Le nostre strade non sono ancora decise, avendo da poco passato i 20 anni, non sappiamo ancora dove e cosa faremo. Sicuramente però è una passione e un lavoro che impegnerà i futuri anni. Poi chi lo sa, magari, come si era scherzato con un altro amico/designer, apriremo un banchetto di piadine e limonate in Romagna, lungo la spiaggia.

Il percorso che vi ha portato fin qui rappresenta ciò che avete desiderato?
Si siamo soddisfatti del nostro percorso in particolare dal fatto che, di collezione in collezione, le nostre conoscenze e competenze siano aumentate in maniera esponenziale. Quando inizi un’attività da zero questa evoluzione è normale e prevedibile, ci piacerebbe che fosse così anche dopo anni senza mai esaurirsi.

Un’esperienza che vi ha cambiato?
Essendo in tre é difficile trovarne una che ci accomuni tutti, probabilmente possiamo citare la nostra prima esperienza a Pitti Uomo lo scorso anno che ci ha permesso di tastare dal vivo l’esperienza di una fiera così importante.

Come si configura la vostra giornata tipo?
Abbiamo tre vite sicuramente diverse ma siamo perfettamente connessi tra noi.
Possiamo dire che le sveglie suonano più o meno tutte dalle 7.00, le giornate poi si intrecciano.
Ogni decisione e azione viene condivisa in tempo reale grazie alla tecnologia, ognuno con le proprie mansioni ma aggiornati sempre a 360 gradi.

Cosa consigliereste a chi si affaccia a questo mondo?
Una volta affacciati: di buttarsi, di avere sempre estrema umiltà ma di farsi rispettare.
Poi è necessario sempre un pizzico di follia oltre ad una smisurata dose di passione.
È anche vero che noi siamo ancora nella fase che i consigli li prendiamo più che darli.

Un brand o più brand che vi hanno ispirato?
I brand che ci hanno ispirato sono molti, ognuno per un aspetto diverso.
Agli albori potremmo citare i nostri amici veronesi di “Button Noise” che ci hanno fatto capire come dei ragazzi giovani, di una città che non sia Milano, possano fare delle cose importanti.
Per quanto riguarda la comunicazione ci piace moltissimo “Phonz says Black” ma anche un colosso come “Supreme“. A livello di prodotto seguiamo con interesse una serie di brand nord-europei come Han, Norse o Wood Wood anche se consideriamo la ricerca sui materiali di Stone Island come qualcosa di unico.

Una domanda che vorreste porvi e che non abbia una risposta?
Si può lavorare in questo settore e avere successo in Italia, partendo da zero e senza avere “raccomandazioni”?

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