Intervista a Paolo Errico

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Oggi siamo lieti di intervistare lo stilista genovese Paolo Errico.
La sua carriera vanta di collaborazioni con grandi griffe della moda.
Nel 2004 lancia il suo brand mettendo in luce il suo talento e la sua maestria nel giocare con tessuti, forme e colori.

Cominiciamo…

Com’è nata la passione per la moda e quali percorsi di studio ha affrontato per realizzarsi nella sua carriera?
Da circa 7 anni disegno e produco la mia collezione donna. Mi sono laureato in design presso l’Università di Urbino ma già contemporaneamente ai miei studi, avevo iniziato a collaborare per prestigiosi marchi del settore come Calvin Klein, Ermenegildo Zegna, Versace e Roberto Cavalli.

Da cosa o chi si lascia ispirare per la creazione dei suoi abiti?
Nel 2004 ho messo le basi per il futuro del marchio, creando le prime maglie “trasformiste” ispirate alle forme primordiali del cerchio, del triangolo e del quadrato continuando poi con le mie maglie scultura-uncinetto a ricamo come quelle con la pelle a 3 colori della collezione AI 2012 2013 ora nei negozi.


Tre aggettivi per indicare la donna ‘Paolo Errico’.
Libera pensatrice, moderna, cosmopolita.

Cosa pensa del sistema moda in Italia? Cambierebbe qualcosa? Se si cosa?
E’ un sistema molto complicato, alcune istituzioni o persone da alcuni anni cercano di promuovere i giovani ma ci vorrebbe anche più partecipazione da parte delle Regioni e degli organi istituzionali. Credo che un bell’esempio possa essere quello Londinese…..

Quali consigli darebbe a un giovane che ha il sogno di diventare stilista?
Tanta pazienza, costanza e determinazione non bastano: bisogna lottare!!!


Quali sono stati gli spunti e le idee per la realizzazione della collezione autunno/inverno 2012-13?
Tute da sci anni 70′, architettura e l’astrattismo di Fernand Léger.

Quali sono i tessuti e materiali con cui si diverte di più a lavorare?
Sempre prediligo materiali organici come il cachemire, la seta, i cotoni e le viscose ma con un continuo twist in contrasto con materiali tecnici come il nylon, il neoprene il pluriball da imballaggio e a volte vinile effetto specchio. Ma soprattutto prediligo le aziende produttrici eco, a basso impatto ambientale: lane eco, cotoni, lini, sete bio, nuove fibre come quella della derivanti dal latte e dalla canapa.

Tre sogni realizzati
Lavorare in questo settore, riuscire a lanciare un mio marchio ed innamorarmi.

Tre sogni che vorrebbe realizzare
L’espansione commerciale del mio marchio, diventare direttore artistico di un marchio storico della moda per poterlo rilanciare e … fare il giro del mondo in barca a vela.

Il suo motto
Il bene che fai prima o poi ti ritorna.

L’ ultimo viaggio che l’ ha ispirata?
Copenaghen e Delhi.

Progetti imminenti?
il lancio di una nuova linea.

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