Street Art.21 – Episodio 6: “Quando la street art esce dalla strada”

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“Il 3D è ormai arrivato a un punto di non ritorno, come quando schiacci un tubetto di dentifricio, per un po’ il dentifricio può tornare indietro, poi non più.”

Con le parole del regista James Cameron apriamo il nuovo episodio della rubrica che ogni 21 del mese vi parla di arte non convenzionale.

E così torniamo a parlarvi di street art ma questa volta non tratteremo uno tema specifico ma la tecnica del 3D e delle illusioni applicate all’arte di strada.

Uno dei pionieri dello street painting in 3D, attivo già dagli anni ’90 e soprannominato “Pavement Picasso“, è Julian Beever.
Il segreto è tanto semplice quanto geniale: una proiezione chiamata anamorfosi, l’illusione ottica per cui una immagine viene proiettata sul piano in modo distorto e vista da una prospettiva si ha la figura in tre dimensioni.

Di seguito alcune delle sue opere più interessanti.



Nelle immagini che seguono potete vedere come un disegno che all’apparenza non ha significato diventi una proiezione in 3D se la si guarda dalla prospettiva corretta.

La più grande opera al mondo di street art è degli artisti Joe Hill & Max con la collaborazione di Reebok CrossFit realizzata a Londra. La gigantografia copre circa di 1.160,4 metri quadrati nel quartiere d’affari di Canary Wharf.

Il Team di Rebook è riuscito a supere in dimensioni l’opera del cinese Qi Xinghua che fino a quel momento deteneva lo scettro dell’opera di street art in 3D più grande del mondo.

Uno degli artisti più interessanti del panorama della street art in 3D è l’architetto originario del Michigan Kurt Wenner, che proprio grazie all’Italia e agli studi fatti nel nostro paese si è avvicinato alle tecniche dei madonnari e ha portato sui pavimenti l’anamorfismo realizzato sui soffitti affrescati.



E infine una gallery con le opere più belle scovate sul web.

 

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