Agli albori di un viaggio

0

Qualche tempo fa mi capitò tra le mani un libro di Antonio Tabucchi “Viaggi ed altri viaggi” nel quale scrive “Sono un viaggiatore che non ha mai fatto viaggi per scriverne, cosa che mi è sempre parsa stolta. Sarebbe come se uno volesse innamorarsi per poter scrivere un libro sull’amore”. Mi parve perfettamente sensato, comprai il libro e mi innamorai di Tabucchi.

Ho viaggiato fin da piccola con i miei genitori, poi con amici e con grandi amori. Ma nulla mi aveva preparato alla meraviglia del viaggio in solitario, all’adrenalina che sale mentre si prende un aereo per un luogo sconosciuto in mezzo a volti sconosciuti.

Mi immagino il mondo un pò come una grande casa piena di stanze dalle porte socchiuse ed il mio istinto è quello di scoprire ciò che celano.In questa rubrica vi invito a passeggiare con me tra queste porte e spero che, indirettamente, siano capaci di far ridere, imparare, conoscere, capire.
E, per iniziare, credo che nulla sia meglio di un viaggio letterario, accompagnati da Kostantinos Kavafis e la sua “Itaca”.
[column grid=”2″ span=”1″]
[/column] [column grid=”2″ span=”1″] Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
e la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti- finalmente e con che gioia-
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca,
raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
[/column]

————————————————————————————————-

Some time ago I happened upon a book “Travel and journeys” by Antonio Tabucchi; here he writes “Sono un viaggiatore che non ha mai fatto viaggi per scriverne, cosa che mi è sempre parsa stolta. Sarebbe come se uno volesse innamorarsi per poter scrivere un libro sull’amore”.

I thought it made perfectly sense, I bought the book and I fell in love with Tabucchi.

I travel since I was a child, first with my family, then with friends and lovers. But nothing could ever prepare me to the marvel of solo traveling, to the adrenaline that grows while taking a plane toward an unknown destination surrounded by unknown faces.

I imagine the world like a kind of big house full of rooms with doors barely open and my instinct is to reach them and find what is beyond each one of them, what they conceal.

In this column I invite you to stroll with me around these doors and I hope that, indirectly, they, and I, will be able to make you laugh, learn, understand and discover.

And, to begin with, I believe there is nothing more appropriate that a literary travel, accompanied by Kostantinos Kavafis and his “Ithaca”

When you leave for Ithaca,

may your journey be long

and full of adventures and knowledge.

Do not be afraid of Laestrigones, Cyclopes

or furious Poseidon; you won’t come across them on your way

if you don’t carry them in your soul, if your soul

does not put them in front of your steps.

 

I hope your road is long.

May there be many a summer morning,

and may ports for the first time seen

bring you great joy.

 

May you stop at Phoenician marts,

to purchase there the best of wares,

mother-of-pearl and coral, amber, ebony,

hedonic perfumes of all sorts;

may you go to various Egyptian towns

and learn from a people with so much to teach.

 

Don’t lose sight of Ithaca,

for that’s your destination.

But take your time;

better that the journey lasts many a year

and that your boat only drops anchor on the island

when you have grown rich

with what you learned on the way.

 

Don’t expect Ithaca to give you many riches.

Ithaca has already given you a fine voyage;

without Ithaca you would never have parted.

Ithaca gave you everything and can give you no more.

 

If in the end you think that Ithaca is poor,

don’t think that she has cheated you.

Because you have grown wise and lived an intense life,

and that’s the meaning of Ithaca.

SUBSCRIBE
Unisciti alla nostra mailinglist, sai che vuoi farlo.