Parliamo spesso di Pitti Uomo, anzi, in rete in questi giorni non si sente parlare di altro ma non ci siamo mai soffermati a dovere su uno degli elementi che fanno di questa fiera una vera eccellenza a livello internazionale: E-Pitti.com.
Trasposizione digitale della fiera in carne ed ossa, che fin dal 2011 si adopera nel mettere in relazione buyers e produttori attraverso un’interfaccia web davvero ben studiata e ricca di contenuti, questo il progetto riassunto all’osso. Volendo approfondire maggiormente il tema abbiamo deciso d’intervistare Francesco Bottigliero, Ceo di Fiera Digitale, nonché capostipite di E-pitti.com.
Innanzitutto il progetto è organizzato in ogni minimo dettaglio. Ogni mattina trenta troupe di fotografi partono alla volta della fiera per scattare ogni singolo prodotto esposto, le immagini vengono girate agli uffici dove i dati vengono inseriti uno per volta nella piattaforma, descritti nei dettagli di struttura e colore.
E-pitti.com non è una fiera virtuale dove il buyer o l’espositore si trova a girovagare per spazi irreali, non è un Second Life delle fiere, E-pitti.com offre un servizio a “catalogo” dei prodotti presenti a Pitti Immagine ed i relativi contatti di fornitori e figure commerciali con cui ci si può interfacciare.
Cos’è E-Pitti.com e cosa può trasmettere l’on-line rispetto all’off-line?
E-pitti.com nasce nel 2010 e viene ufficialmente lanciata nel Giugno del 2011 come estensione digitale di Pitti Umo, Pitti W, Pitti Bimbo e Pitti Filati. E-Pitti.com non punta a sostituirsi alla fiera reale, in cui il contatto umano e quello con i capi permette di percepire molte più sensazioni di quelle proposte digitalmente, vuole essere, piuttosto, uno strumento di prolungamento, che permetta di rivedere con calma e tranquillità i prodotti visionati dal vivo durante lo show. Quando si assaggia un vino, spiegato da un sommelier o dal produttore, ci accorgiamo di particolari a cui non avremmo fatto caso da soli. Ecco, la stessa cosa avviene in una fiera, dove il prodotto descritto da chi lo ha realizzato, il toccarlo con mano e percepirne i dettagli è un’esperienza unica che non è possibile replicare on-line, però, è altrettanto vero che la velocità e la frenesia delle fiere non permette di soffermarsi a lungo su un brand o su un prodotto, E-pitti.com consente di farlo, da casa o dall’altra parte del mondo, in maniera concentrata e rilassata. Offriamo, agli espositori e anche ai buyers, il bene di lusso per eccellenza dei giorni d’oggi: tempo, per ragionare sulla vendita/acquisto, su la quantità desiderata, sul brand.
E’ logico poi che il mondo web permette di eliminare gli scogli di spazio e tempo e quindi E-pitti.com è un toccasana per chi non ha modo di spostarsi dai propri Paesi e negozi o che per questione di impegni coincidenti non è potuto venire a Firenze. Lì E-pitti.com gioca un ruolo vincente, sulla piattaforma abbiamo molte visite da parte di buyers che non hanno potuto presenziare o che a Pitti non sono mai stati ma che non rinunciano alla conoscenza on-line dei brand.
In virtù di come è strutturata la piattaforma, e alla luce di quanto detto sopra, sarà possibile effettuare ordini da parte dei buyers direttamente su E-pitti.com?
Era un progetto che in E-pitti.com esisteva già, forse, a causa della troppa innovazione, la cosa ci ha penalizzato perché il buyer non si cimentava nell’ordinazione on-line del prodotto, sicché abbiamo preferito togliere il servizio in favore di tempi migliori. La sensazione è che oggi si sia più maturi e quindi ci si possa riaprire a tale implementazione, la strada sembra quella buona.
Da quando è nata Fiera Digitale, come dicevamo macrosistema in cui si inseriscono anche E-pitti e altre fiere, avete raggiunto gli obiettivi prefissati? E quali progetti vi riservate per il futuro?
Siamo un’azienda piccolina ma con tutte le carte a posto, a livello economico abbiamo raggiunto gli obiettivi di autosufficienza finanziaria già nel 2012, dando lavoro stagionale a tantissimi ragazzi e fotografi che proseguono l’ingaggio l’anno successivo solo su principi di meritocrazia. Il nostro modello è innovativo, contemporaneo e guarda a sistemi avanzati rispetto alla “mentalità” italiana.
Se parliamo dell’esperienza in generale abbiamo compreso le tante potenzialità di questa piattaforma solo nel corso degli anni, capacità di “legante” che non avevamo nemmeno sfiorato agli inizi. Proprio per questo abbiamo deciso di ripensare la nostra piattaforma e fare un rilancio durante la versione estiva, seguendo un nuovo modello che prevedrà, senza anticiparvi troppo, contatti sempre più diretti tra le figure in gioco in Pitti e nei mercati reali. Ovviamente, speriamo anche di poter estendere la nostra esperienza digitale ad altre fiere del settore moda e non solo, secondo una formula futuribile che ha dimostrato di saper funzionare alla grande.
A conclusione dell’intervista ci piacerebbe citare anche un evento assolutamente rivoluzionario nel panorama tradizionale italiano, Decoded Fashion, per la promozione della tecnologia applicata alla moda. Fiera Digitale, e in particolare E-pitti, sono stati tra i promotori di questo incontro tra start-up e retailers, come le sembra abbia colto tale esperienza un Paese come l’Italia, talvolta restio al troppo nuovo?
È stata un’esperienza sicuramente positiva e sarà riproposta anche ad Ottobre 2014, sempre a Milano. Il feedback ricevuto da parte della moltitudine di aziende e di creativi è stato quello di aver portato finalmente la cultura digitale nel fashion, per la prima, vera, volta. Merito sicuramente dei relatori di spicco presenti e delle start-up curiose e tutte da scoprire che hanno permesso a molti di approcciare questo mondo in maniera diversa, senza timori e scetticismi ma con piglio decisamente concreto.
Il digitale è fondamentale per la promozione, ogni azienda, brand e negozio dovrebbe capirlo.
We often speak about “Pitti Uomo”, on the web during these days maybe you should hear many things about it but we never properly stopped on one of the elements that make this exhibition a true international excellence: E-Pitti.com.
Digital transposition of the real exhibition that, since 2011, seeks to relate buyers and producers through a very well designed and content-rich web interface.
With the desire to go deeper into the topic, we decided to interview Francesco Bottigliero, CEO of Fiera Digitale and founder of E-Pitti.com.
First, the project is organized in every detail. Every morning, thirty crew of photographers set off for the trade show to shot every single product on display, the images are sent to the offices where the data are entered one at a time in the platform, described in detail, in shape and in color.
E-Pitti is not a virtual showroom where the buyer or the exhibitor has to roam unreal spaces, E-Pitti offers a service to “inventory” of products present at Pitti Immagine and the possibility to contact the suppliers and the commercial entities.
What is E- Pitti.com and what can it transmit in the online contest compared to off -line?
E-Pitti.com was born in 2010 and was officially launched in June 2011 as a digital extension of Pitti Umo, Pitti W, Pitti Bimbo and Pitti Filati. E- Pitti.com doesn’t aim to replace the real trade show, where the human contact and those with the products allow to perceive many more feelings than those proposed digitally, rather, it wants to be an extension tool, which allows to revise in a calm and peacefull mood the products viewed live during the show. When you taste a wine, explained by a sommelier or the producer, you feel a particular flavor which you wouldn’t feel alone. Here, the same thing happens in a trade show, where the product, described by those who carried it out, touched with your hand and perceived in its details is a unique experience that can’t be replicated online, but it’s equally true that the speed and the frenzy of fairs doesn’t allow to dwell on the brand or the products, E-pitti.com lets do it from home or from the other side of the world, in a focused and relaxed way. We offer to the exhibitors and also to the buyers, a luxury nowadays, more time to think about the sale / purchase, about the desired amount and about the brand.
It’s logical then that the world wide web eliminates the stumbling block of space and time, and then e-Pitti is a blessing for those who haven’t a way to move from their own countries or shops, or for commitments coinciding couldn’t come in Florence. And there, E-pitti.com plays a winning role, on the platform we have many visits from buyers who couldn’t attend or who have never been to Pitti Immagine but which are not limited in knowledge on-line brands.
In virtue of how is structured the platform, and in light of that we saidabove, it will be possible to carry out orders from the buyers directly to the E-pitti.com?
It was a project that already existed in E-Pitti.com, perhaps, because of too much innovation, it has penalized us because the buyer didn’t proceed whit ordering on-line product, so we preferred to remove the service in favor of better times. The feeling is that today it’s more mature time, and then we can reopen this implementation, the road seems to be good.
Since Fiera Digitale was born, as we said the macrosystem in which fits E-Pitti.com and also other show, do you have achieved your objectives? And what projects do you reserve for the future?
We are a small company but with all the cards in place, at the economic level we have achieved the goals of financial self-sufficiency as early as 2012, giving seasonal employment to many guys and photographers who work with us the next year only on principles of meritocracy. Our business model is innovative, contemporary and advanced compared with the Italian “mentality”.
If we talk about the experience in general we have included the many capabilities of this platform just over some years, the ability of ” binder” that we had not even touched at the beginning. Precisely for this reason we decided to rethink our platform and make a raise version during the summer, according to a new model that envisages, without anticipate too much, more direct contacts between the figures involved in the Pitti and in the real markets. Of course, we also hope to extend our digital experience to other exhibitions in the fashion industry and beyond, according to a futuristic formula that has proven to work great.
At the end of the interview we would like to mention also an event absolutely revolutionary in the traditional Italian landscape, Decoded Fashion, for the promotion of technology applied to fashion. Fiera Digitale, and in particular E- Pitti.com, were among the promoters of this meeting between start-ups and retailers, how does seem a country like Italy to catch this experience? Italy which is a country sometimes too reluctant to brand new proposals?
It was definitely a positive experience and it will be repeated also in October 2014 in Milan. The feedback received from the multitude of companies and creatives was bringing the digital culture in fashion finally, for the first, true, time. Thanks to the keynote speakers present and start-ups which allowed to all curious to find out a new approach to this world in a different way, without fear and skepticism but definitely tangible.
Digital technology is essential for the promotion, every company, brand and store should understand it.