Non scommettere con il tuo SEO: intervista a Stefano Gorgoni

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Giocano tanto. Giocano spesso. Giocano per gioco. Giocano di notte. Giocano poco senza rischiare molto. Giocano una volta, giocandosi tutto.
Sono gli appassionati di iGaming, scommesse e gioco d’azzardo online.
Farne un ritratto è come tentare di anagrafare un Paese: ci sono tutti, uno diverso dall’altro, tutti accomunati dal sogno di poter vincere facile.
Questa settimana ho provato a scoprire cosa c’è dietro l’esperienza del gioco online.
L’ho fatto incontrando Stefano Gorgoni, uno dei migliori esperti SEO del panorama digitale internazionale. Dallo scorso anno in Betsson (secondo Business Week al 14esimo posto tra le aziende con la maggiore crescita in Europa), presente anche in Italia con il brand Star Casinò.

Allora, Stefano: partiamo dal tuo percorso professionale. Ti occupi di SEO da oltre quindici anni. E’ cambiato qualcosa quando sei entrato nell’iGaming?

In realtà non è cambiato nulla. Quello che conoscevo l’ho messo in pratica nel nuovo settore. Soprattutto ora che lavoro in una grande azienda come Betsson e nemmeno volendo potrei decidere di adottare tecniche a rischio penalizzazione. Ho mantenuto il mio modello di lavoro, l’ho migliorato imparando ogni giorno qualcosa di nuovo, ma mantenendo una linea coerente e pulita. In termine tecnico diciamo “white hat”: in pratica faccio SEO per l’iGaming nello stesso modo in cui lo farei per il sito della Diocesi. Senza trucchi.

Hai dovuto prendere confidenza con “nuove parole” su cui investire tempo e risorse?

Sicuramente sì, ho dovuto studiare un po’ tutto. Non ero un giocatore e nemmeno ero (e sono) uno scommettitore.
Diciamo che il maggiore sforzo nel SEO, per una multinazionale di questo tipo, è prendere confidenza con 14 lingue diverse, tra tutti i brand di Betsson.
Le parole più amate dagli scommettitori non cambiano di Paese in Paese (la slot è la slot). In molti casi il brand stesso supera la keyword, come avviene con Nike, Coca Cola o Amazon, ad esempio. In questo senso gli algoritmi di Google si sono affinati negli anni per favorire i brand.
Te ne accorgi digitando “casin” su Google Finlandia: la prima voce suggerita da Google è il nostro brand “casinoeuro” e la seconda la keyword “casino”.

C’è una lingua più complicata di altre da ottimizzare nei motori di ricerca?

Sicuramente la lingua più complessa è il finlandese: è surreale ma uno stesso concetto puoi esprimerlo con almeno venti parole diverse. Il lavoro, di conseguenza, è venti volte più difficile. Ma è sfidante: come sbaglio io keyword, lo stesso può fare il mio concorrente. Naturalmente online è vietato fallire: quando decidi su quale chiave lavorare, la correzione non è mai positiva. Altro caso “spinoso” è quello del Belgio: un Paese più circoscritto, dove parlano tre lingue (fiammingo, francese e tedesco) e lo sforzo per ottimizzare la presenza online è maggiore.

Lavorando sulle parole più performanti, riesci a capire i diversi profili di giocatore online?

Ci sono diverse tipologie di giocatore. Solo uno è quello che lo fa esclusivamente per i soldi. Solitamente preferisce il casinò: più precisamente la slot. È l’utente che gioca per cambiarsi la vita e sceglie l’attività in cui non c’è bisogno di “skill” e in cui puoi inserire un euro e portarti a casa un milione.
I giocatori di poker lo fanno per altri motivi: per il senso di sfida, per l’obiettivo di primeggiare. Magari giocano con gli amici. Come accade offline. Lo stesso per le scommesse sportive. Vincere una sfida. A volte vincere la noia. Raramente con la speranza di cambiare la propria vita.

 

Eppure a qualcuno succede, di cambiare in positivo la propria vita. 

Certo. L’episodio più incredibile è capitato lo scorso anno su casinoeuro.com. Una donna olandese ha vinto il progressive jackpot (accumulato da più siti) di circa 3 milioni. La stessa donna pochi mesi dopo si è aggiudicata un altro jackpot di oltre 3.7 milioni. Statisticamente è sembrato improbabile, quasi impossibile. Ma è successo.

Lo scommettitore è anche mobile? In quale percentuale? 

Adesso sì. Per noi, in Betsson, il mobile è diventata una priorità assoluta. Da questo punto di vista questa esperienza è molto formativa. In alcune attività, penso alle scommesse sportive live, la tendenza sta salendo in modo vertiginoso. Abbiamo appena lanciato l’app aziendale per iPhone ma stiamo accelerando tutto questo sviluppo.

Quanto e come lavori fuori dall’ufficio? Riesci dallo smartphone a monitorare i tuoi brand?

Il mio lavoro da mobile è prevalentemente un’attività di controllo. Ad esempio, guardo Google Svezia, cerco la keyword “casino”. Verifico la nostra posizione nella pagina di ricerca organica. E’ la classica ricerca che faccio appena sveglio, la mattina. Si tratta di una questione anche “politica”: essendo l’azienda svedese è fondamentale guidare il ranking. Sempre.

E tu, a contatto quotidiano con la sfida, che rapporto hai con il gioco?

Io sono stato al casinò fisico quattro o cinque volte e tutte le volte ho vinto qualcosa, alla roulette. Cifre basse, 10 o 50 euro, ma mi sono divertito così. E’ una passione. Non tanto diversa da altre: si tratta solo di avere la maturità e intelligenza di non mettere in gioco la propria vita. O, peggio ancora, mettere in gioco la vita della propria famiglia.

 

Personal websitestefanogorgoni.it
Pictures credits: Betsson Magazine n.12
Titolo dall’articolo dall’omonimo intervento Don’t gamble with your Seo fatto da Stefano al SuperSummit 2013.

 

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